il Morbo di Alzheimer - come prevenirlo

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    10/05/11

    Alzheimer, come prevenirlo


    Esercizio aerobico, attenzione ai livelli di insulina, regime alimentare corretto e stimolazione cognitiva del cervello, aiutano a prevenire la malattia.


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    Il morbo di Alzheimer è un deterioramento progressivo del cervello che può iniziare intorno ai 50 anni. Il dr. Alzheimer, psichiatra di inizio 1900, osservò un particolare atteggiamento in uno dei suoi pazienti, Frankfurt Asylum, e alla morte del paziente, dissezionando il cervello, si accorse della presenza di placche (amiloidi) e di avvolgimenti neurofibrillari che normalmente non dovevano esistere.


    In un cervello in salute ogni neurone comunica con altri neuroni attraverso collegamenti chiamati sinapsi. Le anomalie scoperte dal dr. Alzehimer andavano proprio a bloccare le sinapsi, interrompendo gli impulsi nervosi che vi sarebbero dovuti passare. Il risultato? I neuroni non potendo più comunicare morivano e con loro anche la capacita di pensare, ricordare.


    Ad oggi il morbo di Alzheimer è il tipo di demenza senile più sviluppato: non solo non si riesce a ricordare ma si perde la capacita di imparare, ragionare e avere certe emozioni. Il problema è che una volta mostrati i sintomi classici della malattia non esistono cure in grado di bloccarla, o almeno questo è quello che viene dichiarato dalle autorità in materia.


    Più il cervello degenera meno acetilcolina, neurotrasmettitore fondamentale per tutte le attività sopra elencate, viene prodotta. L'acetilcolina viene sintetizzata dall'acetilCoA (B5) e dalla colina, un nutriente che non solo si trova in alcuni cibi come il rosso dell'uovo ma che viene prodotto direttamente dalla nostra flora batterica.


    Oltre alla colina la malattia provoca la diminuzione dei livelli di fosforo, solitamente trovato nei cibi sotto forma di uridina monofosfato come nei broccoli, nei pomodori, negli organi interni animali come fegato e milza (il pesce ormai non si può definire come la migliore fonte di fosforo).


    L'altro elemento chiave per la salute delle membrane cellulari sono gli omega 3 (EPA/DHA), oli essenziali in grado di mantenere la giusta fluidità e elasticità che la membrana deve possedere sopratutto a livello nervoso.


    Il morbo di Alzheimer solitamente viene accompagnato da alti livelli di stress ossidativo. L'unica arma contro di esso sono gli anti-ossidanti e i fitonutrienti. La ricerca a riguardo è sempre meno finanziata sopratutto per quanto riguarda la cura attraverso sostanze che si trovano normalmente nei cibi e che quindi non possono essere messe in pillola e vendute.


    Le cause alla base del morbo sono diverse. Esistono fattori genetici (meno del 5%), ma sopratutto di stile di vita, a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo della malattia stessa. Oltre ai geni, in famiglia si tramandano le tradizioni che il più delle volte sono il vero problema.


    Come tutte le malattie croniche, i problemi iniziano molto prima dello sviluppo dei sintomi. Ecco allora dove si può intervenire evitando l'insorgenza della malattia. Il diabete e la pressione alta sono fattori importanti per lo sviluppo della malattia. Ma se si facesse un bel passo indietro e si guardasse l'insieme ci si accorgerebbe subito che il vero problema si trova a due livelli: intolleranza ai carboidrati (e quindi disinsulinismo) e infiammazione cronica. In altre parole: dieta e stile di vita. Ecco perché fare attività fisica correttamente è un fattore associato con una diminuzione della probabilità di sviluppare l'Altzheimer.


    La salute di un neurone dipende da tre cose: presenza di ossigeno, presenza di cibo e stimolazione. La mancanza solamente di uno di questi fattori provoca prima disfunzione e poi morte del tessuto nervoso stesso.


    Ecco allora che migliorando la quantità di ossigeno attraverso l'esercizio aerobico, regolarizzando i livelli di insulina, introducendo tutti i nutrienti fondamentali in un regime alimentare corretto ed eliminando l’interferenza biomeccanica con il sistema - ad esempio con la chiropratica - si può mantenere il cervello al massimo delle sue potenzialità.


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    Enrico Pandiani








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