Raoul Bova coatto e Paola Cortellesi escort in Nessuno mi può giudicare - Foto

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    11.3.2011

    Bova coatto si innamora dell'escort Cortellesi

    Dal 16 marzo nelle sale arriva "Nessuno mi può giudicare"

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    17:08 - "Nessuno mi può giudicare", commedia sentimentale dell'esordiente Massimiliano Bruno, arriva nelle sale dal 16 marzo. Tra i protagonisti c'è Paola Cortellesi che diventa una escort per necessità e inganna il coatto Raoul Bova innamoratosi di lei, nascondendogli il suo vero mestiere. Si ride, ma si riflette anche sull'attualità.
    Nel film Alice (Cortellesi) è una 33enne snob e un po' cafona con una vita perfetta: abita in una villetta nei quartieri della Roma bene, è sposata, ha un figlio, un Suv e tre domestici extracomunitari, ma quando suo marito muore in un incidente, scopre di essere rimasta sul lastrico e tutto per lei diventa un incubo. Il cambiamento è radicale: trasferimento in periferia, debiti da saldare e una vita da riprogrammare per evitare che le venga tolto il figlio. Il mestiere più antico del modo è la soluzione e Alice, con l'aiuto della professionista Eva, si trasforma nella escort Morena, capace di guadagnare anche mille euro ad appuntamento. Poco sexy e molto imbranata con la sua nuova identità, si ritrova a trattare con clienti vip, politici, imprenditori, furbetti vari e personaggi strani, e con il tempo impara a conoscere e ad apprezzare l'umanità multietnica e popolare che la circonda e le dimostra affetto e solidarietà.

    Il film, infatti, oltre alla sua, racconta tante storie che si intrecciano, come quella di Giulio (Raoul Bova), il gestore di un internet point che finisce per innamorarsi di Alice, quella di Lionello (Rocco Papaleo), portiere razzista fuori dalle righe, del cameriere pakistano Aziz, del depresso Biagio e di tanti altri.

    Il regista di "Nessuno mi può giudicare Massimiliano Bruno ha raccontato la sua prima esperienza dietro alla macchina da presa. "Ho iniziato con Paola Cortellesi nei piccoli teatri romani e poi ho scritto tanto per la tv e il cinema, con questo film sono arrivato a fare quello che volevo; uso la comicità e il divertimento per far passare anche un messaggio sociale di tolleranza e condivisione razziale. Siamo nella società del compromesso in cui alcuni devono fare scelte dolorosissime".

    sulla scelta degli interpreti, tutti attori di teatro con cui ha lavorato e che conosce da tempo, Bruno ha aggiunto: "La Cortellesi è un'attrice straordinaria, lavoriamo insieme da 15 anni e ha saputo trasformarsi da pariolina arrogante in una persona che apprezza l'umanità. Raoul Bova, inoltre, raramente ha fatto il coatto di periferia. Si è spinto molto avanti con il capello rasato alla Borriello e l'orecchino, ha studiato molto la gestualità e la postura adatte".

    E l'attore ha confermato: "Non ho mai fatto una commedia così, non mi sono quasi riconosciuto rivedendomi; all'inizio non volevo accettare, non avevo capito bene la storia, poi mi ha convinto Paola e ho visto il mondo che raccontava il film, quello di un quartiere popolare ricco di sentimenti, umanità e solidarietà".

    Per arrivare a parlare di un argomento così attuale il regista ha confessato di aver "intervistato delle escort" e di "aver scoperto certe cose ancora prima che venissero pubblicate le intercettazioni".




    www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/
     
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    Cortellesi-Bova in "Nessuno mi può giudicare"

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    09/03/11

    Cortellesi escort e Bova coatto in Nessuno mi può giudicare


    Risate e attualità nell'esordio alla regia di Massimiliano Bruno



    Reinventarsi per tirare a campare e scendere a compromessi. E' toccato anche a Paola Cortellesi che diventa una escort per necessità e inganna il coatto Raoul Bova innamoratosi di lei, nascondendogli il suo vero mestiere. Si ride, ma si riflette anche sull'attualità in Nessuno mi può giudicarecommedia sentimentale ed esordio alla regia di Massimiliano Bruno, sceneggiatore di film di successo come Notte prima degli esami, Ex, Maschi contro Femmine e Femmine contro Maschi.

    Nel film (dal 16 marzo nelle sale), Alice (Cortellesi) è una 33enne snob e un po' cafona con una vita perfetta: abita in una villetta nei quartieri della Roma bene, è sposata, ha un figlio, un Suv e tre domestici extracomunitari, ma quando suo marito muore in un incidente, scopre di essere rimasta sul lastrico e tutto per lei diventa un incubo. Il cambiamento è radicale: trasferimento in periferia, debiti da saldare e una vita da riprogrammare per evitare che le venga tolto il figlio.

    Il mestiere più antico del modo è la soluzione e Alice, con l'aiuto della professionista Eva, si trasforma nella escort Morena, capace di guadagnare anche 1.000 euro ad appuntamento. Poco sexy e molto imbranata con la sua nuova identità, si ritrova a trattare con clienti vip, politici, imprenditori, furbetti vari e personaggi strani, e con il tempo impara a conoscere e ad apprezzare l'umanità multietnica e popolare che la circonda e le dimostra affetto e solidarietà. Il film, infatti, oltre alla sua, racconta tante storie che si intrecciano, come quella di Giulio (Raoul Bova), il gestore di un internet point che finisce per innamorarsi di Alice, quella di Lionello (Rocco Papaleo), portiere razzista fuori dalle righe, del cameriere pakistano Aziz, del depresso Biagio e di tanti altri.

    "Ho iniziato con Paola Cortellesi nei piccoli teatri romani e poi ho scritto tanto anche per la tv e il cinema, con questo film sono arrivato a fare quello che volevo - ha detto Massimiliano Bruno - uso la comicità e il divertimento per far passare anche un messaggio sociale di tolleranza e condivisione razziale. Siamo nella società del compromesso in cui alcuni devono fare scelte dolorosissime come quella di Alice".

    Per arrivare a parlare di un argomento così attuale il regista ha confessato di aver "intervistato delle escort" e di "aver scoperto certe cose ancora prima che venissero pubblicate le intercettazioni" e sull'interpretazione di Paola Cortellesi ha aggiunto: "E' un'attrice straordinaria, lavoriamo insieme da 15 anni e ha saputo trasformarsi da pariolina arrogante in una persona che apprezza l'umanità. Raoul Bova, inoltre, raramente ha fatto il coatto di periferia. Si è spinto molto avanti con il capello rasato alla Borriello e l'orecchino, ha studiato molto la gestualità e la postura adatte al personaggio". E l'attore ha confermato: "Non ho mai fatto una commedia così, non mi sono quasi riconosciuto rivedendomi; all'inizio non volevo accettare, non avevo capito bene la storia, poi mi ha convinto Paola, ha insistito tanto e ho visto il mondo che raccontava il film, quello di un quartiere popolare ricco di sentimenti, umanità e solidarietà".




    http://cinema-tv.virgilio.it/news/cinema/

    Nessuno mi può giudicare
    Raoul Bova con un look casual, nel film interpreta un coatto di periferia con orecchino e capelli rasati


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    Nessuno mi può giudicare
    Raoul Bova nei panni di Giulio, coatto di periferia

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