Guida - Sciare in Sicurezza

Solo il bello dello sci

I consigli per la sicurezza

Lanciarsi con gli sci o la tavola lungo le pendici innevate delle montagne, tra boschi e vallate, in una corsa adrenalinica o anche in una discesa più quieta e contemplativa, secondo la filosofia dello slow ski: l'importante è farlo in sicurezza. Come tutti gli anni, alla vigilia della partenza per le mete montane, l'Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, offre agli oltre 3 milioni di sciatori e 450 mila snowboardisti, alcuni suggerimenti pratici per divertirsi abbattendo i rischi.

I consigli si trovano all'interno della guida "Arriva la neve, usate la testa", per affrontare in tranquillità le piste innevate. La Guida, realizzata in collaborazione con Assosport, Associazione Nazionale fra i Produttori di Articolo Sportivi, F.i.s.i., Federazione Italiana Sport Invernali, Istituto Superiore di Sanita' e Pool Sci Italia, contiene il decalogo dello sciatore, informazioni relative alle attrezzature per la pratica degli sport invernali e alla segnaletica che deve essere apposta sulle piste.

La prima regola da seguire è verificare che l'attrezzatura sia in perfette condizioni. Fare revisionare soprattutto gli attacchi degli sci, fondamentali per evitare che una banale caduta si trasformi in un infortunio anche serio. Il casco da sci – rileva poi l'Uni - è un esempio concreto di prodotto la cui sicurezza e qualità sono garantite dall'applicazione di una norma tecnica: gli elmetti da sci devono essere omologati e sono obbligatori  per i ragazzi al di sotto dei 14 anni di età.

Secondo la normativa sono previste due tipologie di casco: di classe A, adatto a chi pratica lo sci in modo molto intenso o agonistico, che privilegia la sicurezza anche a discapito di un po' di comfort e di vestibilità. Quelli di classe B, sono pensati invece per chi pratica sci e snowboard in modo meno impegnativo e con minore frequenza e che, pur pretendendo la sicurezza, non vuole rinunciare a praticità e comfort. I "caschi sicuri", sia di classe A sia di classe B, si riconoscono perché, oltre alla designazione della classe, dall'indicazione En 1077 e dalla sigla Ce.

Per garantire sicurezza e comfort allo sciatore, Uni ha pubblicato una norma su rutti gli occhialoni o maschere da sci. La maschera deve garantire la protezione dell'occhio, ma al tempo stesso deve permettere allo sciatore la massima ampiezza del campo visivo, deve essere priva di bordi o rifiniture taglienti e deve essere progettata in modo che non possano penetrarvi acqua o neve, e permettere il necessario ricambio d'aria per non appannarsi; il materiale a contatto con il viso deve essere morbido, flessibile e anti-allergico, deve essere provvista di una fascia elastica regolabile che garantisca il corretto posizionamento sul retro del capo.

Possono essere utili anche le protezioni paraschiena, leggeri "scudi" articolati che s'indossano sotto la giacca a vento e che garantiscono l'assorbimento degli urti e la copertura di una certa percentuale della schiena. Nati per l'uso motociclistico, sono
sempre più utilizzati anche da sciatori e snowboarder per proteggersi in caso di cadute o di eventuali impatti.

Infine La legge 363/2003 ha introdotto l'obbligo per i gestori delle aree sciabili di apporre la segnaletica di sicurezza sulle
piste, I segnali indicatori, forniscono quattro tipologie di messaggi: pericolo (triangolari con fondo giallo) ad esempio: strettoia, incrocio, crepaccio, cannone sparaneve, dosso, cunetta, mezzo battipista; divieto (rotondi) ad esempio: vietato camminare sulla pista da sci, usare la slitta, lo skibob o lo snowboard, divieto di accesso, divieto di sciare nel bosco o di sciare in assoluto; obbligo (rotondi) ad esempio: utilizzo del casco per i ragazzi al di sotto dei 14 anni; informazione (rettangolari o quadrati) ad esempio: pronto soccorso, pista da snowboard, sentiero invernale.