17^ Giornata Mondiale per i malati di Alzheimer - martedì 21 settembre 2010

Giornata per i malati di Alzheimer

Italia: 700mila casi,spesso cure a casa

In Italia i casi accertati sono circa 700mila, ma si tratta di un dato sicuramente inferiore a quello reale: la maggioranza dei malati di Alzheimer è curato in casa (86%) e solo una piccola minoranza è ricoverata in ospedale (10%) o in una residenza specializzate (1%). In occasione della 17/ma Giornata mondiale Alzheimer, la fotografia fornita dall'ultimo "Rapporto Europeo Demenza" mette in evidenza che nel 2008 per ogni famiglia con un malato ci sono in media tre persone che lo assistono.

Da questi dati si può stimare che circa 19 milioni di europei siano direttamente o indirettamente interessati dalle demenze. In Italia la malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza colpiscono, come abbiamo visto, 700mila persone, ma l'Associazione italiana Malattia di Alzheimer (Aima), spiega che questi numeri sono sicuramente inferiori a quelli reali. L'obiettivo della 27esima Giornata mondiale Alzheimer, che si celebra martedì 21 settembre  è sensibilizzare le istituzioni con una campagna che ha come slogan '"Alzheimer. E' tempo di agire insieme!".

Molti Paesi, come la Corea, come i casi di eccellenza di Australia e Canada e i buoni esempi di Francia, Svezia, Giappone e Inghilterra, si sono già dotati di piani e strategie per rispondere alle necessità dei malati, sottolinea Patrizia Spadin, presidente e fondatrice di Aima. ''Solo l'Italia - lamenta Spadin - veleggia ignara e incosciente verso un'emergenza sanitaria e sociale''. In occasione della giornata, Aima apre una linea verde Alzheimer, 800 679 679, con medici esperti che rispondono ai quesiti dei familiari dei pazienti. Alcune iniziative a tema si svolgono in 21 città.

L'associazione 'Sos Alzheimer' organizza presso la Regione Lazio un convegno accreditato dal ministero della Salute. Ad oggi, precisa il presidente di Aima Firenze Manlio Matera. non si conoscono efficaci metodi di prevenzione e terapia per queste patologie, ma solo farmaci che alleviano i sintomi e che, tuttavia, hanno un effetto positivo sulla qualità della vita del malato. La demenza, conclude Matera, ''ha pesanti ripercussioni sociali, non possiamo esimerci dal dare risposte sanitarie tempestive ed appropriate che rispondano al diritto di cura medica delle persone. Risulta indispensabile sostenere le famiglie in questo lavoro di cura".