L'autunno veste in crochet

La maglia diventa chic e colorata

Ne vedremo di tutti i colori, bianco, nero, tortora, ma anche toni accessi e tinte pastello. Tutti rigorosamente di filati lavorati a maglia e a crochet. Non solo maglioni e giacche, ma abiti, stole, spolverini, guanti, miniabiti-tricot, tubini e accessori di ogni tipo, lavorati con sapienza artigianale. Il ritorno alla maglia e agli intarsi di pizzo è una delle tendenze che la moda ha captato come segno distintivo per il prossimo autunno-inverno.

In prima linea nelle sfilate di Prada, Missoni, Chanel, Moschino, Marni, Ermanno Scervino, Vivienne Westwood e Paul Smith, la maglia e il crochet sono declinati in un tripudio di lane, colori, lavorazioni. Maglie alte, basse, a giorno, a righe, ma anche punti traforati e rete filet. I colori sono moltissimi: oltre al classico bianco e nero, vanno forte il tortora, il cammello, il beige, il color sabbia ma anche il verde, il grigio, il viola, il cipria raffinato e seducente. In principio fu Elsa Schiapparelli a lanciare una collezione "trompe l'oeil" ispirandosi ad alcuni pull realizzati da una rifugiata armena, seguita da Coco Chanel, ma in seguito le lavorazioni a maglia, all'uncinetto o ai ferri hanno sempre conquistato gli onori dell'haute couture e del pret-è-porter. E la tendenza si conferma nelle collezioni per l'autunno inverno 2010, che recuperano la tradizione reinterpretandola.

Ecco allora i patchwork di intarsi all'uncinetto su abiti new look per Moschino, le gonne e i tubini di Missoni, i cappottini di maglia firmati Scervino e Paul Smith, gli abiti in lana di Vivienne Westwood o quelli traforati, come antichi ricami, colli e risvolti delle maniche realizzati all'uncinetto, che Dolce & Gabbana ha lanciato sulle passerelle accanto a "Miss Sicily", la borsa capolavoro realizzata in lana crochet e inserti in pelle beige, rosso, nero e bianco, ma anche in denim e stampe animalier. Per il prossimo inverno "Miss Sicily" è pronta anche sfumata sulle tonalità del marrone e del beige. Come i tailleur targati D&G con inserti di raso, ma lavorati all'uncinetto.

Ma se l'haute couture continua a confrontarsi con la tradizione, esaltandola attraverso capi preziosi e di grande bellezza, sono sempre meno le signore che si dedicano a questa nobile forma di artigianato. Occorrono esperienza, passione e una certa destrezza. Spiega Fatrizia Frau, romana, una delle nostre artigiane più conosciute, dedita da 30 anni alle creazioni al crochet: "Purtroppo non siamo in molte – ha confessato - L'uncinetto è un artigianato d'elite, ha poche cultrici" . Eppure, aggiunge, "E' come scolpire corpi con la lana, il filo, i colori.  E' femminile, emozionante perché da un semplice bastoncino possono nascere capolavori". Fabrizia Frau realizza abiti, coperte, gonne, scialli, stole, merletti. Diversamente dal telaio o da una macchina ci vogliono ore e ore di lavoro per realizzare un capo all'uncinetto: oltre 200 ore di lavoro per un vestito, due giorni per un scialle. E i prezzi? Naturalmente rispecchiano l'impegno e il tempo richiesti da una creazione.