NUOVE ICONE - Il Bello dell'estate - David Gandy

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    06/09/2007 - Corriere della sera - Michela Proietti

    NUOVE ICONE - Il Bello dell'estate - David Gandy


    Oggi alla Rinascente il «divo» inglese degli spot firmerà autografi alle fan

    La prima è stata Charlize Theron: il gonnellino che si stramava nello spot Martini l'ha trasformata in icona sexy globale. Stessa sorte per Raz Degan: gli è bastato dire «perché bevo Jagermeister? Sono fatti miei» per diventare l'oggetto del desiderio anni Novanta. Ora ci risiamo. Il nuovo idolo dello spot si chiama David Gandy, è inglese, e dopo anni di sfilate si ritrova tra le mani un'improvvisa popolarità grazie a una pubblicità ben congegnata firmata Mario Testino. Quello che per Dolce & Gabbana doveva essere l'«annus horribilis» della pubblicità (con le contestate affissioni a sfondo machista) ha avuto un'impennata positiva sul finale. Tutto grazie alle «grazie» di David Gandy, trasformato in un pescatore d'ispirazione viscontiana, con un paio di slip bianchi al posto delle braghe lise.
    La scena è nota: lui in piedi sulla barca, una ragazza a bordo, i Faraglioni sullo sfondo e, naturalmente, un bacio. Questo è bastato per far impazzire donne (e uomini) di tutto il mondo. Oggi David arriva alla Rinascente di piazza Duomo (alle 18) per incontrare i fan e avverte: «Regalerò più autografi che chiacchierate, non conosco una parola di italiano ». Attenzione, però: il ragazzo, nato 28 anni fa nell'Essex da una famiglia di imprenditori, è tutt'altro che sprovveduto. «Prima di fare il modello ho studiato multimedia marketing nel Gloucestershire, e a lungo ho pensato che la mia strada fosse un'altra».
    Modello per caso?
    «Diciamo che non ho mai pensato di fare il modello fino a quando non mi si è presentata l'occasione. Se non avessi fatto questo mestiere avrei lavorato con gli animali, magari in Africa. Un progetto che vorrei ancora realizzare ».
    Si aspettava un simile successo?
    «Naturalmente no! Per me si trattava di uno shooting come un altro. Però lavorando con Mario Testino ho capito che non era il solito spot».
    Aneddoti curiosi? È fidanzato?

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    David Gandy «Piaccio a tutti... A Capri non ho fatto altro che baciare»

    «Giravamo dalla mattina alla sera. Le riprese sono state realizzate da diverse angolazioni, fatte e rifatte moltissime volte. Non ho fatto altro che baciare per tutto il tempo!».
    Ora la fermano per strada...
    «Mi lusinga quando la gente mi avvicina. Mi accontenterei della metà del successo che Megan Gale ha avuto grazie al suo spot».
    Come è nato l'incontro con Dolce & Gabbana?
    «Ho sfilato per loro cinque anni fa. Oggi sono i miei stilisti preferiti».
    Con lei è finita l'epoca dei modelli effeminati?
    «Non credo. Ma spero di aver aperto la strada ai modelli dal look classico ».
    Lei è amato da uomini e donne.
    «Penso che il termine "icona gay" sia esagerato. Ma sono felice che lo spot piaccia a entrambi i sessi».
    «No».
    Cosa deve avere una donna per conquistarla?
    «Non lo so... non ho ancora incontrato una donna con la quale avrei voluto rimanere per tutta la vita».
    Quali sono le sue passioni?
    «Adoro le moto e il rock climbing. Amo mangiare, e agli stravizi rimedio con la palestra».
    Che cosa si è regalato con i primi guadagni?
    «Dopo cinque anni di sfilate, ho comperato da poco due auto».
    Sfilerà a Milano?
    «Non so ancora. In Italia mi diverto molto. I luoghi, le donne, il cibo... mi piacerebbe comperarci casa».
    Come si vede tra dieci anni?
    «Questa campagna pubblicitaria mi ha aperto così tante porte che non so prevedere che cosa succederà».
    Ha un desiderio da realizzare?
    «Vorrei essere felice e trascorrere più tempo con le persone che contano davvero nella mia vita».

    Quando lavori alla creazione di un prodotto, immagini l'uomo che vorresti lo portasse. David è il modello ideale, per il suo aspetto mediterraneo e baciato dal sole

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    CONTROCANTO

    «Svenarsi» per un bronzo immobile

    Bello e impossibile. E soprattutto immobile, quasi come una statua si staglia sul gommone bianco nella fotografia pubblicitaria che giganteggia un po' ovunque. Facci sognare.
    Accadeva, in fondo, anche con i bronzi di Riace, vere calamite per le signore che si sdilinquivano di fronte a cotante membra. Perché quell'assoluta bellezza mediterranea del modello inglese dagli occhi color pervinca (oltre un milione di siti in meno di due mesi) deve restare così, immobile, non ha bisogno di esprimere altro che se stessa. «Guardando quella foto mi svenerei», diceva una mamma al di sopra di ogni sospetto in una sera di mezza estate. «E non è neppure volgare — si giustificava — come tante altre pubblicità, uno splendore, né troppo effeminato, né troppo macho». Ma poi aggiungeva: «Peccato che poi sono andata a cercare il video su YouTube e non mi convinceva più, sembrava meno accattivante...». Insomma oggi il sex symbol maschile, che piace ai gay e alle signore, meglio che non si muova, magari che non parli, chissà, potrebbe balbettare o avere un orribile accento cockney...
    Tempi duri per le icone, per gli oggetti del desiderio, preferibilmente unisex.
    Forse era meglio quando invece degli slip bianchi c'erano altri segni di inconfondibile virilità, come la sigaretta pendula (che faceva pendant con l'impermeabile stazzonato) del mitico Humphrey Bogart oppure la benda sull'occhio dello scalpitante Alain Delon-Tancredi. O magari, per restare in tempi recenti, il cappello da pirata del tenebroso Johnny Depp.

    Giovanna Pezzuoli




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