Nuova Influenza A - Tutto quello che serve sapere : Sintomi , Contagio , Vaccinazione e Cure

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    NUOVA INFLUENZA


    Influenza A, domande e risposte per gli utenti


    di Adele Sarno

    La Nuova Influenza fa paura. Ha un’aggressività clinica simile alla consueta epidemia stagionale ma spaventa perché si diffonde velocemente. Dai sintomi al contagio, dalla vaccinazione alle cure, dalle semplici precauzioni ai siti che diffondo informazioni in tempo reale


    Kataweb Salute ha chiesto al professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, di rispondere alle richieste degli utenti. Le Faq sono 50


    CONSULTA LO SPECIALE DI KATAWEB SALUTE

    SINTOMI E CONTAGIO


    • Quali sono i sintomi?
      L’influenza A è un’infezione virale. I sintomi principali sono tre: febbre improvvisa sopra i 38 gradi che persiste per più di tre giorni; almeno un sintomo respiratorio tra raffreddore, naso che cola, mal di gola e tosse; almeno un disturbo generale tra dolori muscolari, affaticamento, nausea, vomito. A questi si possono associare fiato corto, pressione bassa e nei casi molto gravi colorito bluastro della pelle, espettorato di colore scuro. Sono come quelli dell’influenza stagionale ma si manifestano in maniera più intensa.

    • Quanto è virulenta?
      L’Influenza A ha un’aggressività clinica simile alla consueta epidemia stagionale ma colpisce più persone. La differenza sta nella velocità della diffusione e nel fatto che questa aumenta perché oggi non abbiamo gli anticorpi per difenderci. In pratica, a parità di pericolosità, si ammala più gente e, quindi, è difficile evitare che si manifestino alcuni casi gravi, anche se la stragrande maggioranza saranno di gravità lieve o moderata.

    • Qual è la letalità per le categorie a rischio?
      È dello 0,48 % per le categorie a rischio, è dello 0,2% tra le persone sane.

    • Che differenza c’è tra l’influenza stagionale e la pandemica?
      I sintomi della stagionale sono gli stessi: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, raffreddore, tosse secca, malessere. L’unica differenza è che il virus H1N1 si manifesta con difficoltà respiratorie più serie, ma non necessariamente. Può accadere che una persona contragga il virus in una forma molto blanda e lo curi come una normale influenza, guarendo definitivamente senza accorgersene.

    • Come distinguere un raffreddore dalla Influenza A?
      Il raffreddore comporta raramente febbre, mal di testa, dolori generali. Ma ha come conseguenza la spossatezza, sempre il naso chiuso, spesso è accompagnato da tosse e mal di gola. La Nuova Influenza è caratterizzata da tre sintomi: febbre alta a inizio brusco, difficoltà respiratorie, dolori articolari.

    • L’influenza può manifestarsi con sintomi gastrointestinali?
      È raro. In presenza di nausea, diarrea, febbre, malessere generale, dolori addominali si può trattare di un virus stagionale.

    • Se si avvertono i sintomi come conviene agire?
      Se i sintomi sono intensi e forti si deve chiamare il medico di famiglia. È inutile andare al pronto soccorso senza l’indicazione del medico di medicina generale. È altrettanto inutile per il singolo richiedere il test per l’identificazione della malattia, nei mesi scorsi aveva senso farlo al fine di individuare i focolai influenzali, oggi si esegue a campione.

    • Quando bisogna entrare in allerta?
      Quando si presentano i tre sintomi principali: febbre improvvisa sopra i 38 gradi che persiste per più di tre giorni; almeno un sintomo respiratorio tra raffreddore, naso che cola, mal di gola e tosse; almeno un disturbo generale tra dolori muscolari, affaticamento, nausea, vomito. A quel punto può essere necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia. Nella maggior parte dei casi la Nuova Influenza si manifesterà in forma blanda e guarirà trattandola con farmaci sintomatici.

    • Come si trasmette?
      La principale via di contagio è quella aerea. Ci si può contagiare con un bacio, bevendo dalla stessa bottiglia, fumando la stessa sigaretta, oppure a mezzo metro attraverso il respiro, un metro/un metro e mezzo con lo starnuto o con un colpo di tosse. Si può trasmettere anche in via indiretta, il virus per qualche minuto rimane in vita sulle superfici per cui è sempre utile lavarsi le mani.

    • Come si evita il contagio?
      Lavandosi accuratamente le mani dopo aver tossito o dopo essersi soffiati il naso; evitando di portare le mani a contatto con occhi, naso, bocca; usando solo ed esclusivamente i propri asciugamani, fazzoletti, bottiglie, bicchieri, lattine, posate, ecc., senza cederli a qualcun altro; trattenendo gli starnuti e i colpi di tosse con la mano o con un fazzoletto; evitando effusioni o contatti ravvicinati con persone a rischio.

    • Quali sono in percentuale le fasce di età più a rischio?
      Il 40% delle persone colpite saranno i giovani nella fascia d’età 2-27 anni. Anche se questa percentuale è soggetta a piccole variazioni. Non è un caso che il Ministero abbia deciso di vaccinare proprio quel target.

    • Può essere utile indossare la mascherina?
      È utile solo in un contesto ospedaliero. Non ha alcuna efficacia per evitare il contagio. Questa infatti serve a isolare e proteggere il malato non la persona sana.

    • Quanto tempo sopravvive il virus?
      Alcuni studi sostengono che resiste fino a 48 ore sulle superfici dure. Qualche minuto, invece, sulle mani.

    • Per quanto tempo si è contagiosi?
      Valgono le stesse regole dell’influenza stagionale: si è contagiosi da un giorno prima della comparsa dei sintomi fino a quattro giorni dopo. Tuttavia c’è chi dice che il virus dell’influenza A/H1N1 può essere contagioso fino a una settimana dalla scomparsa di febbre e tosse. Lo rilevano tre studi condotti in Canada, Singapore e Messico che hanno analizzato la quantità di virus presente nel muco di naso e gola, prelevati dopo la scomparsa dei sintomi. Questi risultati sono al momento al vaglio degli esperti, rileva la Società internazionale per le malattie infettive (Isid).

    • Quanto tempo intercorre tra il contagio e la manifestazione dei sintomi?
      Al massimo una settimana, in media tre o quattro giorni.

    • Dopo la guarigione è possibile contrarre di nuovo l’Influenza A?
      Non è possibile essere colpiti due volte dallo stesso virus, perché il corpo sviluppa gli anticorpi. Mentre è possibile essere colpiti da un altro virus.


    IL VACCINO, I FARMACI E LE CURE


    • Il vaccino è sicuro?
      Usa la stessa tecnologia di ogni anno e vi sono pochi motivi per ritenere che non sia sicuro. I vaccini omologati rispettano standard di sicurezza molto elevati. Le complicanze sono dello stesso tipo: nell’1% dei casi febbre, nel 10% dei casi si manifesta con sintomi locali come arrossamento e gonfiore.

    • Quali sono le differenze con il vaccino stagionale?
      La filiera produttiva è la stessa, c’è solo un aggiornamento del ceppo.

    • Può essere utile fare il vaccino stagionale come forma di prevenzione?
      Assolutamente sì, perché bisogna considerare che si avranno due influenze quest’anno. Per cui, nell’attesa che il vaccino contro l’H1N1 sia disponibile per tutti, conviene fare quello stagionale.

    • Questo nuovo vaccino contrasta col vaccino antinfluenzale?
      No, si può fare nello stesso giorno in due punti diversi o, in alternativa, a distanza di tre settimane l’uno dall’altro.

    • Da quando sarà disponibile il vaccino?
      Dalla prima metà di ottobre quello stagionale. Mentre quello contro la pandemica sarà distribuito alle Regioni e Province autonome nel periodo compreso fra il 15 ottobre e il 15 novembre 2009, secondo quanto prevede l’ordinanza firmata dal viceministro del Welfare Ferruccio Fazio lo scorso 11 settembre.

    • Il vaccino posso acquistarlo in farmacia?
      Non si sa, se e quando, si potrà acquistare. Per adesso il programma pandemico deciso dal ministero della Salute prevede di distribuirlo solo ad alcune categorie di persone (leggi la domanda: Chi avrà diritto alla vaccinazione contro la pandemica?). Quello stagionale invece si può acquistare a partire dalla metà di ottobre e costa circa otto euro.

    • Chi avrà diritto alla vaccinazione contro la pandemica?
      La prima fase riguarderà gli operatori sanitari e le categorie a rischio. Saranno vaccinati contro il virus della nuova influenza le persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici. Le donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; le persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni; le persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità; le persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.

    • Come bisogna comportarsi con i bambini tra sei mesi e due anni?
      I bambini dai sei mesi ai due anni possono trarre vantaggio dalla vaccinazione. Inizialmente non era prevista la profilassi per questa categoria. Ma le cose sono cambiate sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA (Agenzia europea per il farmaco). Il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole sulla possibilità di vaccinare contro l’influenza A le donne in gravidanza nel secondo o terzo trimestre, i bambini e i ragazzi dai 6 mesi a 17 anni e sull’ipotesi di una eventuale co-vaccinazione con il vaccino dell’influenza stagionale.

    • Il vaccino contro l’influenza A quanto impiega per essere efficace?
      Impiega lo stesso tempo del consueto vaccino antiinfluenzale: 10 – 15 giorni al massimo.

    • Ho un’attività commerciale, mi conviene vaccinare i miei dipendenti? (New)
      Sì, contro l’influenza stagionale. Un terzo dei casi complessivi di influenza stagionale si riduce. Il vaccino contro la Nuova influenza sarà distribuito secondo in programma pandemico deciso dal ministero della Salute (leggi la domanda: Chi avrà diritto alla vaccinazione contro la pandemica?).

    • Cosa deve fare una donna in gravidanza?
      Meglio estendere la profilassi a tutte le donne in gravidanza, soltanto così si possono evitare complicanze gravi. Chi si preoccupa dei rischi per il nascituro deve stare tranquillo. Il vaccino infatti è inattivato (cioè non provoca la malattia) e, pertanto, non ha effetti avversi per il feto. Anzi. Poiché il bambino non può ricorrere al profilassi prima del sesto mese, meglio vaccinare la mamma per ottenere un immunizzazione indiretta. In altre parole, vaccinando la donna incinta si protegge anche il bambino fino al sesto mese di vita.

    • Se una mamma si ammala deve continuare ad allattare?
      Sì. Mai smettere l’allattamento se ci sia ammala. È il modo migliore per proteggere il piccolo. Il consiglio è usare una mascherina quando si allatta.

    • Come si usano gli antivirali?
      Entro 48 ore, due volte al giorno per 5 giorni. Solo su prescrizione medica. Il rischio è di assumere il farmaco inutilmente. Non si può rischiare che durante una pandemia si sviluppino casi di resistenza dovuti all’eccessiva somministrazione della molecola.

    • Il paracetamolo può essere una soluzione?
      La maggior parte dei pazienti colpiti dal virus presenta i tipici sintomi influenzali e spesso guarisce in una settimana al massimo, senza la necessità di assumere farmaci. Il più delle volte bastano farmaci come il paracetamolo per la febbre, o l’ibuprofene (che ha proprietà analgesica, antinfiammatoria e antipiretica) per i dolori articolari e gola. Infine nei casi in cui si sospetta un’infezione batterica, sempre sotto prescrizione medica, si consiglia l’uso degli antibiotici.

    • Per la cura della nuova influenza A possono essere utili gli antibiotici?
      Gli antibiotici sono poco utili poiché sono efficaci contro i batteri e non contro i virus. Il loro impiego può essere anche dannoso, ci si espone a rischi come nausea e diarrea e sviluppano resistenza. Si possono assumere solo se si sospetta un’infezione batterica, sotto prescrizione medica, si consiglia l’uso degli antibiotici.

    IN VIAGGIO


    • Se parto nei prossimi mesi corro dei rischi?
      Chi parte corre gli stessi rischi a cui andrà incontro in Italia perché presto la diffusione dell’influenza sarà omogenea. Tuttavia è sempre consigliato adottare delle precauzioni: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool ed evitare di portarle a contatto con occhi, naso e bocca. Evitare luoghi affollati. Ad ogni modo è attivo il 1500, il numero verde messo a disposizione dal ministero della Salute per dare indicazioni a chi si mette in viaggio. Ecco gli opuscoli da scaricare: Per chi parte | Per chi arriva

    • Cosa fare se si torna da un viaggio a rischio contagio?
      Una settimana di attenzione, che è più o meno il tempo di incubazione della malattia. Presto quello del viaggio sarà un falso problema: l’Italia, in proporzione, avrà lo stesso numero di contagiati degli altri Paesi.

    A SCUOLA E IN UFFICIO


    • Gli insegnanti rientrano nelle categorie a rischio?
      Non è nella priorità iniziale vaccinare gli insegnanti. I vaccini oggi disponibili, infatti, non bastano per la profilassi di tutta la popolazione. Per questo nella scelta della strategia vaccinale il Ministero ha deciso di proteggere, nella fascia della popolazione sana, i cosiddetti ‘untori’, ovvero i giovani tra 6 mesi e i 27 anni. Quelli cioè che sono più a rischio e frequentano luoghi di socializzazione. Tuttavia non è detto che gli insegnanti non saranno vaccinati, la situazione sarà rivalutata nei prossimi mesi.

    • Quali precauzioni si possono adottare prima di andare a scuola?
      Insegnare ai bambini a lavarsi bene le mani per almeno 30 secondi, asciugarle bene, e a rispettare le norme di igiene primaria.

    • Se il bambino non si sente bene, come deve comportarsi un genitore?
      Meglio tenerlo a casa per una settimana. Se manifesta sintomi chiamare il medico per una terapia sintomatica.

    • Chi vive un ambiente lavorativo affollato può adottare qualche precauzione?
      La precauzione può essere quella di usare sale riunioni più ampie, di lavarsi le mani molto spesso, di tenere pulita la postazione di lavoro, di portare con sé gel o schiume disinfettanti.

    • In caso di pandemia si deve chiudere un’azienda?
      Non è previsto. Anche se l’azienda può decidere per l’auto-chiusura per malattia.

    • Il datore di lavoro può chiedere di fare il vaccino?
      Sì, lo può suggerire ma non è obbligatorio. Inoltre può richiedere di indossare attrezzature di protezione personale, può anche chiedere il telelavoro come strategia di controllo dell’infezione. Quest’ultimo punto non può avvenire senza un accordo sindacale.

    • Una persona che avverte i sintomi e lavora in un’azienda o all’Università può andare al lavoro, anche se non ha febbre?
      Se non ha febbre sì. Se avverte sintomi, anche blandi, è meglio che resti a casa.

    • Quali sono i luoghi a rischio?
      Luoghi affollati ma anche molto umidi: metropolitane, autobus, cinema, aule di università.

    • Come comportarsi sui mezzi di trasporto pubblici?
      Lavarsi le mani, usare schiume o gel protettivi quando si scende dal mezzo di trasporto.

    • Come si fa a essere sicuri che il cibo acquistato sia garantito?
      Non c’è nessun rischio di contagio attraverso il cibo.


    IN CASA


    • Quali precauzioni devo adottare in casa?
      Bisogna sempre tenere la casa pulita. Bastano i normali detergenti e disinfettanti per uso domestico. Tutti devono attenersi a queste norme, anche gli ospiti. Sempre importante lavarsi le mani e tenere gli spazzolini separati.

    • Tutti dicono di lavarsi le mani, è davvero così importante?
      Sì, è un atto semplice da ripetere almeno tre volte al giorno. Dovrebbe durare almeno 60 - 90 secondi, un tempo indispensabile per ridurre realmente il rischio di trasmissione. Una stretta di mano a una persona malata, afferrare la maniglia dell’autobus e poi toccarsi il naso, possono favorire il contagio.

    • Se ho un animale domestico in casa, può ammalarsi e contagiarmi?
      No, non ci sono evidenze scientifiche che lo dimostrino.

    •  Se volessi aggiornarmi in rete come posso fare?
      Per gli appassionati di microblogging c’è Twitter: informazioni in 140 caratteri e link in tempo reale, provenienti da tutto il mondo. Gli aggiornamenti principali sono: Centers for Disease Control and Prevention (CDC) con i dati sulla diffusione della pandemia; il World Health Organization con le notizie in sull’influenza in tempo reale dell’Organizzaione mondiale della sanità. Sul sito del World Health Organization tutte le informazioni ufficiali in tempo reale. C’è anche un feed a cui iscriversi. In Italia si può cliccare il sito del ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità e per aggiornarsi su Kataweb News o, in alternativa, Google news. Poi c’è l’ufficio stampa del Ministero con aggiornamenti consultabili dall’ archivio dei comunicati stampa.

    • Sono in partenza, a chi posso rivolgermi per avere informazioni?
      Basta chiamare il 1500, il numero verde che il Ministero ha messo a disposizione di chi ha bisogno per informazioni anche sulla partenza per i viaggi.

    • I ragazzi spesso si scambiano il biscchiere, è pericoloso?
      Sì, perché il virus si trasmette per via aerea e attraverso il contatto con la saliva.

    • Come posso avere assistenza qualora mi ammalassi all’estero?
      Nei Paesi dell’Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria), dello Spazio economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e in Svizzera è prevista la copertura delle spese sanitarie per tutti gli iscritti al Servizio Sanitario Nazionale in possesso di Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), ovvero la nostra tessera sanitaria; questo significa che in caso di bisogno di cure mediche, presentando la TEAM all’ospedale pubblico o alla struttura convenzionata si ha diritto a tutte le cure medicalmente necessarie. 
Le prestazioni sono gratuite, salvo il pagamento dell’eventuale ticket o di altra partecipazione alla spesa che è a diretto carico dell’assistito. Qualora la TEAM non fosse stata accettata o l’assistito non l’avesse con sé, e fosse perciò necessario pagare le prestazioni di cui sopra, è possibile chiedere il rimborso delle spese anticipate presentando al proprio rientro in Italia la relativa documentazione alla ASL di appartenenza. 

Per quanto riguarda il resto il resto del mondo, con alcuni Paesi quali Argentina, Australia, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Capoverde, Città del Vaticano e Santa Sede, Croazia, Macedonia, Principato di Monaco, San Marino, Serbia, Montenegro, Tunisia sono vigenti accordi di sicurezza sociale che prevedono una copertura di spese sanitarie dietro presentazione di appositi modelli, rilasciati dalle ASL di appartenenza, all’istituzione competente del paese ospitante; è necessario quindi, prima di un viaggio, recarsi alla propria ASL per munirsi del modello per l’assistenza sanitaria all’estero. 
Per i Paesi con i quali non esistono convenzioni, come ad esempio gli Stati Uniti d’America, è consigliabile la stipula di una polizza sanitaria prima del viaggio. (fonte ministero della Salute)

    (Aggiornato il 17 settembre 2009)





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    SINTOMI E CONTAGIO

    * Quali sono i sintomi?
    L’influenza A è un’infezione virale. I sintomi principali sono tre: febbre improvvisa sopra i 38 gradi che persiste per più di tre giorni; almeno un sintomo respiratorio tra raffreddore, naso che cola, mal di gola e tosse; almeno un disturbo generale tra dolori muscolari, affaticamento, nausea, vomito. A questi si possono associare fiato corto, pressione bassa e nei casi molto gravi colorito bluastro della pelle, espettorato di colore scuro. Sono come quelli dell’influenza stagionale ma si manifestano in maniera più intensa.
    * Quanto è virulenta?
    L’Influenza A ha un’aggressività clinica simile alla consueta epidemia stagionale ma colpisce più persone. La differenza sta nella velocità della diffusione e nel fatto che questa aumenta perché oggi non abbiamo gli anticorpi per difenderci. In pratica, a parità di pericolosità, si ammala più gente e, quindi, è difficile evitare che si manifestino alcuni casi gravi, anche se la stragrande maggioranza saranno di gravità lieve o moderata.
    * Qual è la letalità per le categorie a rischio?
    È dello 0,48 % per le categorie a rischio, è dello 0,2% tra le persone sane.
    * Che differenza c’è tra l’influenza stagionale e la pandemica?
    I sintomi della stagionale sono gli stessi: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, raffreddore, tosse secca, malessere. L’unica differenza è che il virus H1N1 si manifesta con difficoltà respiratorie più serie, ma non necessariamente. Può accadere che una persona contragga il virus in una forma molto blanda e lo curi come una normale influenza, guarendo definitivamente senza accorgersene.
    * Come distinguere un raffreddore dalla Influenza A?
    Il raffreddore comporta raramente febbre, mal di testa, dolori generali. Ma ha come conseguenza la spossatezza, sempre il naso chiuso, spesso è accompagnato da tosse e mal di gola. La Nuova Influenza è caratterizzata da tre sintomi: febbre alta a inizio brusco, difficoltà respiratorie, dolori articolari.
    * L’influenza può manifestarsi con sintomi gastrointestinali?
    È raro. In presenza di nausea, diarrea, febbre, malessere generale, dolori addominali si può trattare di un virus stagionale.
    * Se si avvertono i sintomi come conviene agire?
    Se i sintomi sono intensi e forti si deve chiamare il medico di famiglia. È inutile andare al pronto soccorso senza l’indicazione del medico di medicina generale. È altrettanto inutile per il singolo richiedere il test per l’identificazione della malattia, nei mesi scorsi aveva senso farlo al fine di individuare i focolai influenzali, oggi si esegue a campione.
    * Quando bisogna entrare in allerta?
    Quando si presentano i tre sintomi principali: febbre improvvisa sopra i 38 gradi che persiste per più di tre giorni; almeno un sintomo respiratorio tra raffreddore, naso che cola, mal di gola e tosse; almeno un disturbo generale tra dolori muscolari, affaticamento, nausea, vomito. A quel punto può essere necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia. Nella maggior parte dei casi la Nuova Influenza si manifesterà in forma blanda e guarirà trattandola con farmaci sintomatici.
    * Come si trasmette?
    La principale via di contagio è quella aerea. Ci si può contagiare con un bacio, bevendo dalla stessa bottiglia, fumando la stessa sigaretta, oppure a mezzo metro attraverso il respiro, un metro/un metro e mezzo con lo starnuto o con un colpo di tosse. Si può trasmettere anche in via indiretta, il virus per qualche minuto rimane in vita sulle superfici per cui è sempre utile lavarsi le mani.
    * Come si evita il contagio?
    Lavandosi accuratamente le mani dopo aver tossito o dopo essersi soffiati il naso; evitando di portare le mani a contatto con occhi, naso, bocca; usando solo ed esclusivamente i propri asciugamani, fazzoletti, bottiglie, bicchieri, lattine, posate, ecc., senza cederli a qualcun altro; trattenendo gli starnuti e i colpi di tosse con la mano o con un fazzoletto; evitando effusioni o contatti ravvicinati con persone a rischio.
    * Quali sono in percentuale le fasce di età più a rischio?
    Il 40% delle persone colpite saranno i giovani nella fascia d’età 2-27 anni. Anche se questa percentuale è soggetta a piccole variazioni. Non è un caso che il Ministero abbia deciso di vaccinare proprio quel target.
    * Può essere utile indossare la mascherina?
    È utile solo in un contesto ospedaliero. Non ha alcuna efficacia per evitare il contagio. Questa infatti serve a isolare e proteggere il malato non la persona sana.
    * Quanto tempo sopravvive il virus?
    Alcuni studi sostengono che resiste fino a 48 ore sulle superfici dure. Qualche minuto, invece, sulle mani.
    * Per quanto tempo si è contagiosi?
    Valgono le stesse regole dell’influenza stagionale: si è contagiosi da un giorno prima della comparsa dei sintomi fino a quattro giorni dopo. Tuttavia c’è chi dice che il virus dell’influenza A/H1N1 può essere contagioso fino a una settimana dalla scomparsa di febbre e tosse. Lo rilevano tre studi condotti in Canada, Singapore e Messico che hanno analizzato la quantità di virus presente nel muco di naso e gola, prelevati dopo la scomparsa dei sintomi. Questi risultati sono al momento al vaglio degli esperti, rileva la Società internazionale per le malattie infettive (Isid).
    * Quanto tempo intercorre tra il contagio e la manifestazione dei sintomi?
    Al massimo una settimana, in media tre o quattro giorni.
    * Dopo la guarigione è possibile contrarre di nuovo l’Influenza A?
    Non è possibile essere colpiti due volte dallo stesso virus, perché il corpo sviluppa gli anticorpi. Mentre è possibile essere colpiti da un altro virus.


    IL VACCINO, I FARMACI E LE CURE

    * Il vaccino è sicuro?
    Usa la stessa tecnologia di ogni anno e vi sono pochi motivi per ritenere che non sia sicuro. I vaccini omologati rispettano standard di sicurezza molto elevati. Le complicanze sono dello stesso tipo: nell’1% dei casi febbre, nel 10% dei casi si manifesta con sintomi locali come arrossamento e gonfiore.
    * Quali sono le differenze con il vaccino stagionale?
    La filiera produttiva è la stessa, c’è solo un aggiornamento del ceppo.
    * Può essere utile fare il vaccino stagionale come forma di prevenzione?
    Assolutamente sì, perché bisogna considerare che si avranno due influenze quest’anno. Per cui, nell’attesa che il vaccino contro l’H1N1 sia disponibile per tutti, conviene fare quello stagionale.
    * Questo nuovo vaccino contrasta col vaccino antinfluenzale?
    No, si può fare nello stesso giorno in due punti diversi o, in alternativa, a distanza di tre settimane l’uno dall’altro.
    * Da quando sarà disponibile il vaccino?
    Dalla prima metà di ottobre quello stagionale. Mentre quello contro la pandemica sarà distribuito alle Regioni e Province autonome nel periodo compreso fra il 15 ottobre e il 15 novembre 2009, secondo quanto prevede l’ordinanza firmata dal viceministro del Welfare Ferruccio Fazio lo scorso 11 settembre.
    * Il vaccino posso acquistarlo in farmacia?
    Non si sa, se e quando, si potrà acquistare. Per adesso il programma pandemico deciso dal ministero della Salute prevede di distribuirlo solo ad alcune categorie di persone (leggi la domanda: Chi avrà diritto alla vaccinazione contro la pandemica?). Quello stagionale invece si può acquistare a partire dalla metà di ottobre e costa circa otto euro.
    * Chi avrà diritto alla vaccinazione contro la pandemica?
    La prima fase riguarderà gli operatori sanitari e le categorie a rischio. Saranno vaccinati contro il virus della nuova influenza le persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici. Le donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; le persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni; le persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità; le persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.
    * Come bisogna comportarsi con i bambini tra sei mesi e due anni?
    I bambini dai sei mesi ai due anni possono trarre vantaggio dalla vaccinazione. Inizialmente non era prevista la profilassi per questa categoria. Ma le cose sono cambiate sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA (Agenzia europea per il farmaco). Il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole sulla possibilità di vaccinare contro l’influenza A le donne in gravidanza nel secondo o terzo trimestre, i bambini e i ragazzi dai 6 mesi a 17 anni e sull’ipotesi di una eventuale co-vaccinazione con il vaccino dell’influenza stagionale.
    * Il vaccino contro l’influenza A quanto impiega per essere efficace?
    Impiega lo stesso tempo del consueto vaccino antiinfluenzale: 10 – 15 giorni al massimo.
    * Ho un’attività commerciale, mi conviene vaccinare i miei dipendenti? (New)
    Sì, contro l’influenza stagionale. Un terzo dei casi complessivi di influenza stagionale si riduce. Il vaccino contro la Nuova influenza sarà distribuito secondo in programma pandemico deciso dal ministero della Salute (leggi la domanda: Chi avrà diritto alla vaccinazione contro la pandemica?).
    * Cosa deve fare una donna in gravidanza?
    Meglio estendere la profilassi a tutte le donne in gravidanza, soltanto così si possono evitare complicanze gravi. Chi si preoccupa dei rischi per il nascituro deve stare tranquillo. Il vaccino infatti è inattivato (cioè non provoca la malattia) e, pertanto, non ha effetti avversi per il feto. Anzi. Poiché il bambino non può ricorrere al profilassi prima del sesto mese, meglio vaccinare la mamma per ottenere un immunizzazione indiretta. In altre parole, vaccinando la donna incinta si protegge anche il bambino fino al sesto mese di vita.
    * Se una mamma si ammala deve continuare ad allattare?
    Sì. Mai smettere l’allattamento se ci sia ammala. È il modo migliore per proteggere il piccolo. Il consiglio è usare una mascherina quando si allatta.
    * Come si usano gli antivirali?
    Entro 48 ore, due volte al giorno per 5 giorni. Solo su prescrizione medica. Il rischio è di assumere il farmaco inutilmente. Non si può rischiare che durante una pandemia si sviluppino casi di resistenza dovuti all’eccessiva somministrazione della molecola.
    * Il paracetamolo può essere una soluzione?
    La maggior parte dei pazienti colpiti dal virus presenta i tipici sintomi influenzali e spesso guarisce in una settimana al massimo, senza la necessità di assumere farmaci. Il più delle volte bastano farmaci come il paracetamolo per la febbre, o l’ibuprofene (che ha proprietà analgesica, antinfiammatoria e antipiretica) per i dolori articolari e gola. Infine nei casi in cui si sospetta un’infezione batterica, sempre sotto prescrizione medica, si consiglia l’uso degli antibiotici.
    * Per la cura della nuova influenza A possono essere utili gli antibiotici?
    Gli antibiotici sono poco utili poiché sono efficaci contro i batteri e non contro i virus. Il loro impiego può essere anche dannoso, ci si espone a rischi come nausea e diarrea e sviluppano resistenza. Si possono assumere solo se si sospetta un’infezione batterica, sotto prescrizione medica, si consiglia l’uso degli antibiotici.

    IN VIAGGIO

    * Se parto nei prossimi mesi corro dei rischi?
    Chi parte corre gli stessi rischi a cui andrà incontro in Italia perché presto la diffusione dell’influenza sarà omogenea. Tuttavia è sempre consigliato adottare delle precauzioni: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool ed evitare di portarle a contatto con occhi, naso e bocca. Evitare luoghi affollati. Ad ogni modo è attivo il 1500, il numero verde messo a disposizione dal ministero della Salute per dare indicazioni a chi si mette in viaggio. Ecco gli opuscoli da scaricare: Per chi parte | Per chi arriva
    * Cosa fare se si torna da un viaggio a rischio contagio?
    Una settimana di attenzione, che è più o meno il tempo di incubazione della malattia. Presto quello del viaggio sarà un falso problema: l’Italia, in proporzione, avrà lo stesso numero di contagiati degli altri Paesi.

    A SCUOLA E IN UFFICIO

    * Gli insegnanti rientrano nelle categorie a rischio?
    Non è nella priorità iniziale vaccinare gli insegnanti. I vaccini oggi disponibili, infatti, non bastano per la profilassi di tutta la popolazione. Per questo nella scelta della strategia vaccinale il Ministero ha deciso di proteggere, nella fascia della popolazione sana, i cosiddetti ‘untori’, ovvero i giovani tra 6 mesi e i 27 anni. Quelli cioè che sono più a rischio e frequentano luoghi di socializzazione. Tuttavia non è detto che gli insegnanti non saranno vaccinati, la situazione sarà rivalutata nei prossimi mesi.
    * Quali precauzioni si possono adottare prima di andare a scuola?
    Insegnare ai bambini a lavarsi bene le mani per almeno 30 secondi, asciugarle bene, e a rispettare le norme di igiene primaria.
    * Se il bambino non si sente bene, come deve comportarsi un genitore?
    Meglio tenerlo a casa per una settimana. Se manifesta sintomi chiamare il medico per una terapia sintomatica.
    * Chi vive un ambiente lavorativo affollato può adottare qualche precauzione?
    La precauzione può essere quella di usare sale riunioni più ampie, di lavarsi le mani molto spesso, di tenere pulita la postazione di lavoro, di portare con sé gel o schiume disinfettanti.
    * In caso di pandemia si deve chiudere un’azienda?
    Non è previsto. Anche se l’azienda può decidere per l’auto-chiusura per malattia.
    * Il datore di lavoro può chiedere di fare il vaccino?
    Sì, lo può suggerire ma non è obbligatorio. Inoltre può richiedere di indossare attrezzature di protezione personale, può anche chiedere il telelavoro come strategia di controllo dell’infezione. Quest’ultimo punto non può avvenire senza un accordo sindacale.
    * Una persona che avverte i sintomi e lavora in un’azienda o all’Università può andare al lavoro, anche se non ha febbre?
    Se non ha febbre sì. Se avverte sintomi, anche blandi, è meglio che resti a casa.
    * Quali sono i luoghi a rischio?
    Luoghi affollati ma anche molto umidi: metropolitane, autobus, cinema, aule di università.
    * Come comportarsi sui mezzi di trasporto pubblici?
    Lavarsi le mani, usare schiume o gel protettivi quando si scende dal mezzo di trasporto.
    * Come si fa a essere sicuri che il cibo acquistato sia garantito?
    Non c’è nessun rischio di contagio attraverso il cibo.


    IN CASA

    * Quali precauzioni devo adottare in casa?
    Bisogna sempre tenere la casa pulita. Bastano i normali detergenti e disinfettanti per uso domestico. Tutti devono attenersi a queste norme, anche gli ospiti. Sempre importante lavarsi le mani e tenere gli spazzolini separati.
    * Tutti dicono di lavarsi le mani, è davvero così importante?
    Sì, è un atto semplice da ripetere almeno tre volte al giorno. Dovrebbe durare almeno 60 - 90 secondi, un tempo indispensabile per ridurre realmente il rischio di trasmissione. Una stretta di mano a una persona malata, afferrare la maniglia dell’autobus e poi toccarsi il naso, possono favorire il contagio.
    * Se ho un animale domestico in casa, può ammalarsi e contagiarmi?
    No, non ci sono evidenze scientifiche che lo dimostrino.
    * Se volessi aggiornarmi in rete come posso fare?
    Per gli appassionati di microblogging c’è Twitter: informazioni in 140 caratteri e link in tempo reale, provenienti da tutto il mondo. Gli aggiornamenti principali sono: Centers for Disease Control and Prevention (CDC) con i dati sulla diffusione della pandemia; il World Health Organization con le notizie in sull’influenza in tempo reale dell’Organizzaione mondiale della sanità. Sul sito del World Health Organization tutte le informazioni ufficiali in tempo reale. C’è anche un feed a cui iscriversi. In Italia si può cliccare il sito del ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità e per aggiornarsi su Kataweb News o, in alternativa, Google news. Poi c’è l’ufficio stampa del Ministero con aggiornamenti consultabili dall’ archivio dei comunicati stampa.
    * Sono in partenza, a chi posso rivolgermi per avere informazioni?
    Basta chiamare il 1500, il numero verde che il Ministero ha messo a disposizione di chi ha bisogno per informazioni anche sulla partenza per i viaggi.
    * I ragazzi spesso si scambiano il biscchiere, è pericoloso?
    Sì, perché il virus si trasmette per via aerea e attraverso il contatto con la saliva.
    * Come posso avere assistenza qualora mi ammalassi all’estero?
    Nei Paesi dell’Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria), dello Spazio economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e in Svizzera è prevista la copertura delle spese sanitarie per tutti gli iscritti al Servizio Sanitario Nazionale in possesso di Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), ovvero la nostra tessera sanitaria; questo significa che in caso di bisogno di cure mediche, presentando la TEAM all’ospedale pubblico o alla struttura convenzionata si ha diritto a tutte le cure medicalmente necessarie. 
Le prestazioni sono gratuite, salvo il pagamento dell’eventuale ticket o di altra partecipazione alla spesa che è a diretto carico dell’assistito. Qualora la TEAM non fosse stata accettata o l’assistito non l’avesse con sé, e fosse perciò necessario pagare le prestazioni di cui sopra, è possibile chiedere il rimborso delle spese anticipate presentando al proprio rientro in Italia la relativa documentazione alla ASL di appartenenza. 

Per quanto riguarda il resto il resto del mondo, con alcuni Paesi quali Argentina, Australia, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Capoverde, Città del Vaticano e Santa Sede, Croazia, Macedonia, Principato di Monaco, San Marino, Serbia, Montenegro, Tunisia sono vigenti accordi di sicurezza sociale che prevedono una copertura di spese sanitarie dietro presentazione di appositi modelli, rilasciati dalle ASL di appartenenza, all’istituzione competente del paese ospitante; è necessario quindi, prima di un viaggio, recarsi alla propria ASL per munirsi del modello per l’assistenza sanitaria all’estero. 
Per i Paesi con i quali non esistono convenzioni, come ad esempio gli Stati Uniti d’America, è consigliabile la stipula di una polizza sanitaria prima del viaggio. (fonte ministero della Salute)

    (Aggiornato il 17 settembre 2009)


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