Fao: "Cresce numero degli affamati" , Nel 2009 già 1,02 miliardi di disperati

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    14/10/2009

    Fao: "Cresce numero degli affamati"


    Nel 2009 già 1,02 miliardi di disperati



    La fame problema planetario in continua crescita: il numero di coloro che sono senza cibo nel 2009 arriva a quota 1,02 miliardi. Lo rivela il rapporto 2009 sulla fame nel mondo diffuso dalla Fao. La colpa è principalmente della crisi alimentare e della recessione economica mondiale che hanno spinto nel tunnel della malnutrizione circa 100 milioni di persone in più rispetto allo scorso anno, il livello più alto dal 1970.


    Secondo i dati diffusi, dunque, un sesto della popolazione mondiale è senza cibo. "Nessun Paese è stato risparmiato e oggi sono i paesi più poveri e le popolazioni più indifese che ne soffrono di più le conseguenze", ha spiegato Jacques Diouf, direttore generale della Fao. Stando al rapporto "The State of Food Insecurity", la maggior parte delle persone malnutrite sono nella regione Asia-Pacifico (642 milioni), seguite dall'Africa subsahariana (265 milioni), dall'America latina (53 milioni), Vicino Oriente e Nord Africa (42 milioni) e nei Paesi sviluppati (15 milioni).

    I dati mostrano una tendenza decennale. "Negli ultimi dieci anni, anche prima dell'attuale crisi, il numero delle persone sottonutrite era aumentato, in modo lento ma costante", ha precisato Diouf. Dopo i passi avanti notevoli degli anni '80 e degli inizi degli anni '90, in larga misura grazie all'incremento degli investimenti in agricoltura seguiti alla crisi degli anni '70, le persone colpite dalla fame nel mondo sono sempre aumentate.

    La Fao ha identificato sedici Paesi particolarmente vulnerabili a causa di crisi nazionali o regionali: si tratta di Somalia, Afghanistan, Etiopia, Iraq, Eritrea, Sudan, Haiti, Burundi, repubblica Democratica del Congo, Liberia, Angola, Mongolia, Corea del Nord, Uganda, Tagikistan e Georgia.

    Poi una stoccata ai grandi del mondo. "I leader mondiali hanno reagito con determinazione alla crisi economica e finanziaria e sono stati in grado di mobilitare miliardi di dollari in un lasso di tempo molto breve: la stessa azione decisa è adesso necessaria per combattere fame e povertà", ha accusato Diouf. "Nel momento in cui il numero delle persone che soffrono la fame ha raggiunto un picco storico, vi è il più basso livello di aiuti alimentari mai registrato, ha aggiunto Josette Sheeran, direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale dell'Onu.




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    9/12/2008

    Fao: "Oltre 900 mln di affamati"


    Più della metà in soli sette Paesi



    L'aumento dei prezzi del cibo ha costretto quest'anno altri 40 milioni di persone a soffrire la fame, facendo salire il bilancio complessivo delle persone malnutrite nel mondo a 963 milioni. Sono dati diffusi dalla Fao, l'agenzia per l'alimentazione dell'Onu. "Per milioni di persone, mangiare ogni giorno la quantità minima di cibo indispensabile è una chimera", ha detto Hafez Ghanem, vicedirettore generale.


    La fame è una trappola dalla quale molti Paesi non riescono proprio ad uscire: secondo il rapporto sullo "Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo", oltre 907 milioni di persone sottonutrite vivono nei Paesi in via di sviluppo, e il 65% di essi vive in soli 7 Paesi: India, Cina, Repubblica Democratica del Congo, Bangladesh, Indonesia, Pakistan ed Etiopia.

    Nell'Africa sub-sahariana una persona su tre - che fanno in tutto 236 milioni - è cronicamente affamata. Un aumento aggravato dalla situazione della Repubblica Democratica del Congo: per il riaccendersi del conflitto da 11 milioni gli affamati sono diventati 43 milioni (nel 2003-05) portando la percentuale delle persone sottonutrite dal 29 al 76 per cento del totale. Popolazione numerosa e progressi relativamente lenti nella riduzione della fame fanno sì che circa due terzi degli affamati vivano in Asia (583 milioni nel 2007).

    Alcuni Paesi del Sud-Est asiatico come Thailandia e Vietnam hanno migliorato le condizioni dei propri abitanti mentre Asia del Sud e Centrale non ce l'hanno fatta. Nell'insieme l'Africa sub-sahariana ha fatto qualche passo avanti e la percentuale dei sottonutriti è passata dal 34 per cento del biennio 1995-97 al 30 del periodo 2003-2005. Ghana, Congo, Nigeria, Mozambico e Malawi sono i Paesi che hanno registrato la riduzione più marcata. Il Ghana è l'unica nazione che ha raggiunto sia l'obiettivo di riduzione del numero stabilito dal Vertice Fao del 1996, sia quello della diminuzione della proporzione (Obiettivi del Millennio).

    La crescita della produzione agricola è stata il fattore decisivo. I prezzi dei principali cereali sono calati di oltre il 50 per cento rispetto al picco raggiunto agli inizi del 2008, ma rimangono tuttavia alti rispetto agli anni precedenti. Nonostante il sensibile calo degli ultimi mesi, l'Indice Fao dei prezzi alimentari nell'ottobre 2008 era ancora un 20 per cento più alto rispetto all'ottobre 2006.

    Con i prezzi delle sementi e dei fertilizzanti più che raddoppiati rispetto al 2006, i contadini poveri non sono stati nelle condizioni di poter aumentare la produzione. Ma gli agricoltori più ricchi, soprattutto nei Paesi sviluppati, sono riusciti a sostenere i prezzi più alti e ad espandere le semine. Di conseguenza la produzione cerealicola dei paesi sviluppati è probabile aumenti di almeno il 10 per cento nel 2008.




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    FAO: OLTRE 1 MLD DI AFFAMATI - AUMENTO RECORD (+15,4%) NEI PAESI RICCHI


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    15 ott. -  Nel mondo nel 2009 siamo arrivati ad avere 1.02 miliardi di persone affamate. E' la prima volta che accade dal 1970 e, mentre nel Vertice per la sicurezza alimentare di due anni fa i capi di Stato e di Governo avevano confermato l'obiettivo assunto con la Dichiarazione del Millennio di dimezzare il numero di chi ha fame entro il 2015, oggi l'obiettivo e' definitivamente archiviato. Anzi: persino nei Paesi ricchi registriamo un aumento degli affamati del 15,4% rispetto allo scorso anno. E' il principale risultato contenuto nell'edizione 2009 dello Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo (Sofi 2009) che lancia oggi alla vigilia della Giornata mondiale dell'alimentazione che si celebra domani.

    Che segnala un'amara sorpresa: percentualmente sono i Paesi ricchi ad aver visto il numero delle persone che hanno fame crescere di piu', registrando un aumento del 15,4% e raggiungendo la quota assoluta di 15 milioni di affamati. Il record negativo di insicurezza alimentare lo mantiene la regione Asia-Pacifico con 642 milioni di persone che hanno fame (+10,5%), seguita dall'Africa Subsahariana con 265 milioni (+11,8%), dall'America Latina con 53 milioni (+12,8%) e infine dal Nord ed est Africa con 42 milioni (+13,5%). ''Rispetto allo scorso anno oltre 100 milioni di donne, uomini e bambini in piu', un sesto di tutta l'umanita' hanno fame nel 2009 - scrivono nell'introduzione il direttore generale della FAO Jacques Diouf e la direttrice esecutiva del PAM Josette Sheeran, che per le Nazioni Unite -.

    La crisi dei prezzi delle materie prime alimentari del 2006-2008 ha portato fuori dalla portata del reddito di queste persone tutti gli alimenti di base e nonostante i ribassi alla fine del 2008 erano in media ancora del 17% piu' alti di due anni prima della crisi. Questo ha costretto molte famiglie povere a scegliere tra cure sanitarie, scuola e cibo''.

    Il messaggio lanciato al nuovo Vertice per la sicurezza alimentare vedra' i Capi di Stato e di Governo nuovamente a Roma dal 16 al 18 novembre prossimi e' molto chiaro: c'e' bisogno di una strategia a due tempi: un intervento d'emergenza, con voucher alimentari, aiuti e reti di sicurezza e welfare immediato, e a medio termine un vero programma di sostegno all'agricoltura contadina.

    ''Nei tempi di crisi passati si e' sempre assistito a una riduzione degli interventi pubblici a sostegno dell'agricoltura. Ma l'unico strumento efficace per vincere la poverta' - avvertono i due responsabili delle Nazioni Unite - e' assicurarsi un settore agricolo in piena salute''.




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    mercoledì, 14 ottobre 2009,23:07

    Allarme della Fao: "Gli affamati sono oltre un miliardo e il mondo non fa nulla"


    "Situazione intollerabile, abbiamo i mezzi per debellare la fame ma non la volontà politica"


    Sono più di un miliardo nel 2009 le persone che soffrono la fame a causa della recessione globale e della crisi alimentare. Lo hanno reso noto oggi la Fao e il World Food Programme, confermando le previsioni pessimistiche già diffuse. Secondo le due agenzie Onu, i denutriti sono 1,02 miliardi, 100 milioni più che nel 2008. Si tratta del livello più alto da 40 anni.

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