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Scoperto supervulcano in mezzo alle Alpi.
Ci aiuterà a prevenire nuove eruzioni
In Valsesia viveva un gigante di fuoco. E' uno dei ritrovamenti geologici più importanti degli ultimi anni. Nel mondo decine di pericolosi supervulcani, in Italia i vulcani nascosti sono tantissimi: ecco dove sono
L'Italia (ri)posa su braci ardenti. Non è una metafora storico-politica, ma la conclusione letterale a cui si giunge tenendo conto degli innumerevoli crateri vulcanici che costellano il nostro territorio. Montagne di fuoco ancora attive, sopite o spente da ere paleozoiche hanno contribuito a formare il Dna geologico delo Stivale.
L'ultima, inaspettata, scoperta in tema di crateri si colloca ai piedi delle Alpi, in Valsesia, nell’area tra Varallo e Borgo Sesia. Un gigante di fuoco in grado di eruttare centinaia di migliaia di chilometri cubici di cenere e lava, creando crateri enormi (caldere), del diametro di decine di chilometri. La potenza di fuoco del supervulcano della Valsesia pare fosse tale da oscurare l’atmosfera e alterare il clima globale. Nulla da temere se avete organizzato un'imminente castagnata sulle pendici del Monte Rosa: l'esuberante attività del vulcano risale a circa duecentonovanta milioni di anni fa.
Un inusuale sollevamento della crosta terrestre in Valsesia ha rivelato per la prima volta il "sistema idraulico" che alimentava il cratere: 25 chilometri di piste e sentieri che dalla superficie penetravano in profondità all’interno della Terra, costituendo i canali su cui si muoveva il magma incandescente.
La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi dalla rivista internazionale Geology, che ha pubblicato i risultati della ricerca condotta dal team di James Quick, dell’università di Dallas e Silvano Sinigoi, dell’Università di Trieste.
E' una delle scoperte geologiche più importanti degli ultimi anni, sostengono gli esperti, perché permette di interpretare correttamente i segnali che un vulcano ancora attivo invia, sia in termini di definizione dello stato attuale sia di previsione di una eventuale eruzione. «Ci sarà un'altra esplosione di un supervulcano nel futuro - ha detto Quick a Science Daily -. Non sappiamo dove, né quando. Ma forse il supervulcano della Valsesia ci aiuterà a scoprirlo».
Dove sono i supervulcani? Ad oggi, si conoscono circa una decina di supervulcani sparsi per il mondo. Ma anche in Italia, i Campi Flegrei ne sono un esempio. Ma anche Yellowstone, Mazama, Long Valley Caldera, Valle Grande (Usa), Vilama (SudAmerica), Toba (Sumatra), Aso (Giappone), Aniakchak (Alaska), Taupo (Nuova Zelanda), Warning (Australia).
Vulcani nascosti d'Italia Oltre alle quattro montagne di fuoco in attività, in Italia ci sono numerosi altri vulcani nascosti. Alcuni hanno cessato la loro attività e sono diventati specchi d'acqua come i laghi di Bolsena, Vico, Bracciano, Albano e Nemi attorno a Roma, altri sono montagne dalle attività minerarie uniche come il monte Amiata in Maremma, altri ancora sono oggi colline dalle forme inusulai come i monti Berici e i colli Euganei nella pianura veneta, il monte Epomeo a Ischia, i monti di Roccamonfina nel basso Lazio, il Monte Vulture in Basilicata. Altri ancora sono completamente insibili all'occhio umano perchè risiedono a centinaia di metri sotto il mar Tirreno: in particolare il Marsili, situato al largo di Stromboli è alto 3mila metri e il suo cratere è a 500 metri di profondità dal livello del mare. E poi ancora Lamentini, Palinuro, Alcione, Eolo, Enarete, Sisifo tutti sotttomarini e geologicamente attivi.
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