Lo Stupro

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Massimiliano Varrese fc
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    LO STUPRO
       LO STUPRO

    Lo stuproUna ricerca ISTAT pubblicata alla fine del 2004 attesta che ogni giorno in Italia sette donne in media subiscono una violenza sessuale. I dati si riferiscono ovviamente ai casi che vengono denunciati alle autorità; alcuni studi stabiliscono che questi rappresentano soltanto l’8% degli episodi effettivi di violenza sessuale. Il restante 92% delle vittime, dunque, decide per motivi diversi (vergogna o “copertura” del molestatore, soprattutto se all’interno del contesto familiare) di non denunciare la violenza subita alla polizia o ai carabinieri.
    Nel corso dell’estate 2005, una serie di episodi conosciuti che si sono susseguiti in pochi giorni hanno dato l’impressione che il fenomeno degli stupri sia in crescita. Tale impressione potrebbe avere origine solo da una maggiore attenzione che i media stanno riservando al fenomeno, ma potrebbe anche essere il segnale di un malessere sociale crescente che si trasforma in violenza ed aggressività.
    Dalla lettura dei dati riportati nella citata ricerca dell’ISTAT si scopre che solo nell’8,6% dei casi la violenza sessuale viene praticata in un luogo pubblico. Più spesso gli stupri avvengono nella propria abitazione (31,2%), in automobile (25,4%) o nella casa dell’aggressore (10%). Da tali dati si evince che nella stragrande maggioranza dei casi l’aggressore è una persona ben conosciuta dalla vittima, che può essere il marito o convivente (20,2% dei casi), un amico (23,8%), il fidanzato (17,4%), un conoscente (12,3%); solo il 3,5% dei violentatori non ha mai visto la sua vittima prima dello stupro. Secondo alcuni analisti, tali dati confuterebbero la tesi per la quale l’aumento degli stupri è da collegare alla crescente presenza extracomunitaria nel nostro Paese.

    In un articolo pubblicato alla fine di giugno 2005 sul sito oltrenews.it (“Stupri. Fenomeno realmente in crescita e non mediatico”), la Dott.ssa Maria Cristina Butti dell’Associazione di Ricerca di Psicologia Analitica intravede nella crescita dei fenomeno degli stupri “un malessere che si coglie dal punto di vista del singolo e che si riflette anche a livello collettivo come la manifestazione di un disagio, di un bisogno di potere che nasconde un’impotenza sempre maggiore che sta diventando sia psicologica sia fisica”.


    http://www.benessere.com
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    12,735
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Perché agisce lo stupratore

    Le motivazioni psicologiche che sono alla base delle azioni degli stupratori possono essere diverse, pur conducendo tutte a manifestazioni di violenza che possono avere esiti drammatici.
    Uno stupratore può agire:

    per rabbia
    Nell’atto dello stupro, l’agente manifesta e scarica impulsivamente sensazioni di rabbia e frustrazione che possono avere origine da rapporti problematici con donne diverse da quelle della vittima effettiva (la madre, la moglie, la compagna). In questi casi, difficilmente lo stupratore prova un vero e proprio piacere sessuale compiendo lo stupro, ma riesce a liberare la rabbia repressa attraverso un atto di violenza la cui intensità può essere persino superiore al necessario.
    per dominazione
    I sentimenti di vulnerabilità e di impotenza dello stupratore vengono compensati da un atto di sottomissione della vittima, che viene messa in condizione di essere totalmente alla sua mercé, senza alcuna possibilità di ribellarsi. Al contrario di quanto accade nello stupro motivato da sentimenti di rabbia, in questi casi gli stupri sono perlopiù premeditati dall’aggressore.
    per sadismo
    Sia la rabbia che la dominazione vengono ”liberati” attraverso il piacere sessuale che prova l’aggressore nel brutalizzare, quasi sempre premeditatamente, la sua vittima.
    per opportunità
    L’aggressore, che in ogni caso cova uno dei sentimenti sopradescritti, agisce in conseguenza delle opportunità che gli vengono profilate, ad esempio durante una rapina o un furto.

    Come agisce lo stupratore

    Sia che egli abbia scelto la sua vittima e quindi premeditato l’atto di violenza, o che si trovi a compiere l’atto in una circostanza occasionale, lo stupratore farà sempre in modo che la vittima sia isolata e incapace di reagire o di attirare l’attenzione di altri su di sé.
    Dopo aver individuato la sua vittima, egli cercherà di entrare in contatto con lei, conquistare la sua fiducia per poi agire “a sorpresa”, in situazioni di isolamento e di vulnerabilità che consenta di sopraffarla fisicamente.
    Al termine dello stupro vero e proprio, l’uomo potrà scegliere se accanirsi ulteriormente sulla vittima o se eliminarla fisicamente.

    http://www.benessere.com

    Edited by Massimiliano Varrese fc - 26/1/2006, 01:28
     
    Top
    .
  3. Massimiliano Varrese fc
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Come difendersi

    Individuare il profilo psicologico dello stupratore, ovvero riconoscerne le motivazioni e prevenirne le mosse rappresenta di per sé un buon punto di partenza per una strategia difensiva. Le possibilità, da parte della vittima, di scongiurare l’atto di violenza o limitarne le conseguenze dipenderà anche dalle circostanze in cui esso avviene, dalle opportunità che si profileranno rispetto ad una azione difensiva e le capacità personali.
    Da diversi anni, in tutta Italia, si organizzano corsi di autodifesa che all’insegnamento di tecniche attive (come l’uso delle arti marziali) affiancano strumenti cognitivi che permettono di riconoscere la tipologia del molestatore e di tentare difese (specialmente se impossibilitati ad agire fisicamente) di tipo psicologico, attraverso l’apprendimento di tecniche di dissuasione.
    Queste ultime rappresentano il miglior esempio di resistenza “passiva” che si aggiungono, rispetto ai comportamenti da adottare in caso di aggressione fisica, a quelli di resistenza “attiva” (affrontare fisicamente l’aggressore, o tentare di fuggire) e alla sottomissione, finalizzata alla sopravvivenza soprattutto di fronte ad una situazione che non presenta alcuna via di uscita.

     


    http://www.benessere.com
     
    Top
    .
2 replies since 26/1/2006, 01:19   586 views
  Share  
.