Richard Gere :Invecchiare è bello!

Sotto la camicia rosa e i pantaloni non ci sono più i bicipiti su cui faceva le flessioni il giovane ribelle di Ufficiale e gentiluomo, o i pettorali in bella mostra di American Gigolo. E i capelli, un po' lunghi, sono molto più bianchi di quelli che sfoggiava in Pretty woman. Con più di cinquant'anni, Richard Gere è uno splendido ex. Lo incontriamo in un hotel di Manhattan e ci parla del suo ultimo film Bee Season (Parole d'amore), in uscita in Italia il 23 dicembre.

Un'icona, un sex symbol, il sogno erotico di centinaia di milioni di donne. Non male essere Richard Gere.
«Essere stato, direi, visto che quell'epoca è lontanissima e sfido chiunque a dire che quell'uomo sia lo stesso che si trova qui in questo momento».

Eppure le donne che abbiamo incontrato entrando qui stavano guardando lei, mica me, giusto?
«È che cerco di tenermi in forma. E poi il fascino del cinema è immortale. Il mio no, che ci posso fare? A questo punto c'è giusto mia moglie che mi trova sexy».

Dice di essere un'altra persona. Si sente cambiato in meglio?
«Direi di sì, anche se sto invecchiando. Anche se i capelli diventano bianchi e ci sono cose che non puoi più fare, vivo molto meglio oggi di vent'anni fa. Sono più paziente, perché ho capito quali sono le cose importanti».


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su Vanity Fair n. 51, in edicola