Metodi Contracettivi

PRESERVATIVO

Come si usa il preservativo

Curiosità.Circa tremila anni fa, Re Minosse di Creta usava una vescica di pesce per proteggersi dai rischi derivanti dai piaceri sessuali. 

I cinesi tentarono di prevenire le infezioni avvolgendo il pene con carta di seta lubrificata. 

Ai tempi di Casanova, ci si serviva degli intestini di pecora per fare i profilattici. 

Intorno al 1750 Luigi XVI ricevette in regalo da Londra, attraverso i canali diplomatici, la cosiddetta “ capote d'anglaise” (impermeabile inglese). A quei tempi, questi accessori esotici erano foderati con velluto e seta. 

Nel 1839, Charles Goodyear, tramite il processo di vulcanizzazione, riuscì ad elasticizzare la gomma naturale. Cominciarono allora a diffondersi profilattici che potevano tendersi senza lacerarsi. 

Dal 1920 iniziò la produzione di massa. Da allora i metodi di produzione sono rimasti invariati, il lattice ha sostituito la gomma, rendendo possibile la diminuzione dello spessore e migliorando la qualità e l’affidabilità.

Struttura. I preservativi maschili non coprono la totalità delle zone esposte al contagio e quindi possono considerarsi più efficaci nel prevenire le infezioni trasmesse attraverso le mucose che quelle trasmesse tramite contatto cutaneo. Tuttavia, se usato sistematicamente in maniera corretta, esso risulta efficace nel prevenire la quasi totalità delle malattie sessualmente trasmesse, compresa l’infezione da HIV (Aids).

Gli insuccessi nell’uso del preservativo derivano da un uso saltuario o inappropriato, piuttosto che dalla sua rottura.

Raccomandazioni :

- Utilizzare un nuovo preservativo per ciascun atto sessuale (anche se consecutivo).
- Maneggiare con cura il preservativo per non danneggiarlo con unghie, denti, o altri oggetti soprattutto se affilati.
- Indossare il preservativo non appena raggiunta l’erezione e prima di avere contatti genitali con il partner, srotolandolo sino alla base del pene.
- Accertarsi che non vi sia aria intrappolata nel preservativo, che a causa della pressione potrebbe far "scoppiare" il preservativo durante l'atto sessuale con ovvi inconvenienti. 
- Verificare che esista un’adeguata lubrificazione durante il rapporto sessuale.
- Terminato il rapporto sessuale, estrarlo mentre il pene è ancora in erezione, premendo saldamente il preservativo alla base del pene.
 
Gli spermicidi vaginali usati da soli senza il preservativo diminuiscono il rischio di gonorrea cervicale e di infezione da Chlamydia, ma non proteggono contro l'infezione da HIV.

COME SI INFILA IL PRESERVATIVO

Per prima cosa scartate il preservativo dalla sua confezione di plastica, che è obbligatoria per proteggerlo da eventuali corpi estranei che potrebbero alterarne la resistenza o la elasticità.

Successivamente, con il pene in erezione, posizionatelo tenendo la parte esterna (generalmente quella asciutta in quanto quella interna spesso contiene un lubrificante) davanti (sarebbe opportuno non scambiare le parti).

Quindi fatelo scorrere lentamente, facendo attenzione non solo a non farvi "male" ma soprattutto a non graffiarlo (mi raccomando), cosa veramente spiacevole, soprattutto se ve ne accorgete dopo il rapporto sessuale con ovvie conseguenze.

Fatelo scendere fino alla base del pene, controllando che la gomma del preservativo sia tesa, per evitare eventuali fuoriuscite. Fate attenzione al fatto che tra il pene e il preservativo non resti aria, altrimenti potreste rischiare che nel momento di massima pressione durante il rapporto il preservativo scoppi per una semplice legge fisica.

Una volta fatto tutto questo siete pronti per un rapporto sicuro. In caso di più rapporti sessuali consecutivi è consigliabile utilizzarne uno di nuovo.

Una volta terminato l'uso, il preservativo và gettato, possibilmente in un cestino!!!      

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Perchè on-line?
Quante volte ti è capitato di dover andare in farmacia e trovarti di fronte quell'anziana signora con gli occhialetti sulla punta del naso che ti squadra dall'alto in basso fin dal momento che poni lo sguardo sull'espositore dei preservativi ! O la cassiera del supermercato ,che al momento che le passa davanti la scatoletta dei preservativi, ti lancia un discreto occhiolino che può significare senza dubbi solamente: "Li usiamo insieme stasera?". O ancora i centinaia, anzi migliaia di occhi nascosti dietro ad ogni angolo e puntati su di te mentre sei al distributore automatico, che sembra stato messo apposta proprio nella piazza principale della tua città e per di più sotto l'unico lampione acceso tutta la notte!/p>

Non vogliamo offendere nessuno, ma è proprio questa una delle tante ragioni per cui alcune volte ci avventuriamo in un rapporto, vestendo i panni dei più temerari Supereroi e dimenticando quel piccolo "scudo magico" che ci può salvare la Vita. Ci convinciamo che siamo noi più forti di tutte quelle malattie, come l'HIV; o in altri casi arriviamo perfino a confonderci con Dio acquisendo il supremo potere di amministrare il controllo delle nascite.

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IL COITO INTERROTTO

Il metodo del coito interrotto è certamente il più usato e conosciuto per il controllo delle nascite ma allo stesso tempo il più distruttivo, soprattutto per l'uomo (e allo stesso tempo meno sicuro).

E’ un metodo totalmente a carico dell’uomo e consiste nell’interruzione dell’atto sessuale prima che avvenga l’eiaculazione.

 Limite di tale metodo, alla fine, è l’autocontrollo da parte dell’uomo ed il tardivo ritiro del pene dalla vagina o un’incontrollabile fuoriuscita di liquido seminale prima dell’eiaculazione.

Tale metodo, usato sistematicamente può essere sconsigliato perché può interferire negativamente nei complessi meccanismi psico-affettivi che regolano i rapporti di coppia con profonda insoddisfazione dei partners. 

La spirale

La spirale o IUD (dispositivo intrauterino) è costituita da una struttura in plastica a forma di T o di 7 avvolta da un filo di rame che provoca una serie di modificazioni del tessuto endometriale tale da impedire l’annidamento.

Gli ioni rame rilasciati dal dispositivo intrauterino esercita anche un’azione diretta sugli spermatozoi, deprimendone la vitalità e la mobilità per l’azione citotossica del metallo, impedendo la penetrazione dell’ovulo.

La spirale non soffre d’influenza sui mutamenti fisiologici che avviene durante il ciclo femminile. Non appena essa è rimossa, le funzioni “fisiologiche” e la possibilità di fecondazione è ripristinata. 

L’efficacia di questo metodo è elevata, la sua applicazione non è dolorosa ed in genere è ben accettata; si adatta particolarmente a donne che hanno già avuto figli.

L’inserimento va fatto nei primi giorni successivi alla mestruazione, in ogni caso non oltre il 14° giorno, per avere la sicurezza di non intervenire su una gravidanza appena avviata.

Essa può rimanere in sede da 2 a 5 anni ed è previsto che la donna effettui almeno una visita ginecologica all’anno, incluso il PAP-TEST.

Temperatura basale

Quest’innalzamento, determinato dal progesterone, permette di precisare la data dell’ovulazione facendo considerare sicuri i giorni seguenti il 3°, dopo un certo e documentato innalzamento della temperatura.

Questo è un metodo poco sicuro perchè la temperatura corporea può subire variazioni più o meno marcate a causa di fattori esterni (condizioni ambientali, stress, affaticamento, variazioni ormonali, medicine, sport, umore) e non applicabili a donne che hanno curve termiche già di per sè irregolari.

Pillola

La pillola anticoncezionale è un metodo contraccettivo a base ormonale: in essa due ormoni, estrogeno e progestinico, sono proporzionati in modo diverso secondo il tipo di pillola.

Le dosi di ormoni oggi usate sono molto inferiori rispetto alle prime pillole prodotte.

L’efficacia della pillola sfiora il 100% poiché i suoi meccanismi d’azione sono molteplici.

La pillola blocca l’ipofisi facendo mancare lo stimolo della maturazione del follicolo da parte dell’ovaio: impedisce quindi che avvenga l’ovulazione, mettendo le ovaie a riposo, e l’endometrio si modifica in modo tale da renderlo inadatto ad accogliere un uovo incidentalmente prodotto e fecondato.

La pillola deve esercitare un effetto contraccettivo sicuro, deve mantenere un buon controllo del ciclo, deve essere priva d’effetti collaterali e rispettare il giusto equilibrio femminile.

Diverse sono le pillole oggi in commercio: le monobasiche e le trifasiche o sequenziali.

Le pillole monofasiche hanno un rapporto di concentrazione tra estrogeni e progestinici costante, nel contenitore queste pillole sono tutte uguali; le pillole trifasiche hanno tre fasi di somministrazione composta di 6 giorni, di 5 giorni successivi e di 10 giorni ancora dopo. Nel contenitore i confetti sono di colore diverso, come lo è la fase. Tale schema, molto simile a quello naturale della donna permette un buon controllo del ciclo ed un,elevata tollerabilità.

Per ambedue il ciclo è di 21/ 22 giorni.

L’inizio del trattamento deve coincidere con il primo giorno della mestruazione, anche se è stata usata una pillola diversa nel ciclo precedente. I confetti sono deglutiti interi e con regolarità quotidiana. Un ritardo, nell’assunzione del confetto, è tollerabile entro le 12 ore successive e si consiglia l’adozione di un metodo contraccettivo aggiunto fino al ciclo successivo. L’assunzione deve in ogni caso continuare regolarmente. 

Completato il numero dei 21/22 confetti vi sarà una pausa di 6/7 giorni; si riprenderà una nuova confezione, indipendentemente dal fatto che la mestruazione sia terminata o sia ancora in corso. 

Il rapporto rischio/beneficio, prima di decidere se assumere la pillola, va valutato con l’aiuto del proprio medico, previo controlli ematici, PAP-TEST, visita ginecologica, ecografia pelvica e controllo mammario. 

Oltre al ruolo di contraccettivo sono da considerare anche i vantaggi direttamente correlabili con l’inibizione dell’ovulazione. Si è osservata, infatti, una minore incidenza di cisti ovariche funzionali, la scomparsa delle mestruazioni dolorose, la riduzione del rischio dei tumori ovarici maligni, e delle affezioni mammarie benigne in donne che utilizzano la pillola. 

Le controindicazioni più importanti all’uso della pillola sono alcune patologie gravi a carico del fegato, le anemie,il diabete con alterazioni vascolari, l’ipertensione.

Studi scientifici recenti stanno tuttavia minando l'immagine di non pericolosità della pillola. Vedremo di mantenervi aggiornati.

Spermicidi

Gli spermicidi sono composti chimici sotto forma di gelatine, ovuli, spray o creme contenenti sostanze che ostacolano l’accesso degli spermatozoi all’utero o provochino danni alle loro strutture cellulari. 

Vanno applicati direttamente nella vagina prima d’ogni rapporto sessuale.

La loro efficacia è decisamente scarsa e come controindicazioni si possono avere bruciori o fenomeni allergici per entrambi gli organi.

Certamente non lo consigliamo come strumento regolare.

Metodo Billings

Il metodo Billings si basa sull’analisi della consistenza del muco prodotto durante la stimolazione estrogenica: durante l’ovulazione esso si modifica diventando più fluido e filante per facilitare il cammino degli spermatozoi lungo il canale cervicale.

Il giorno in cui il muco conserva tali caratteristiche è detto “giorno del picco” e corrisponde al periodo di massima fertilità e come periodo a rischio si considera l’intervallo tra l’inizio della secrezione del muco ed i quattro giorni seguenti il “giorno del picco”.

Questo metodo non permette una sicurezza contraccettiva poiché difficilmente la donna può valutare le variazioni del muco.

Sarebbe tuttavia scomodo e costoso farsi controllare periodicamente presso una struttura medica.

Diaframma

Il diaframma è un metodo meccanico usato dalla donna sin dai tempi più antichi, solo di recente è stato introdotto l'uso della gomma e del lattice.

E’ costituito da una sottile cupola di gomma che presenta alla base un anello o una lamina.

E' sistemato direttamente nella vagina con un semplice intervento del ginecologo e la cupola va a ricoprire il collo dell’utero impedendo allo sperma di entrarvi.

Non sempre, però, il diaframma aderisce perfettamente alle pareti della vagina e si può avere la possibilità che qualche spermatozoo venga a contatto con il canale cervicale con ovvi rischi di gravidanze indesiderate.

I metodi naturali si basano sull'individuazione del momento dell'ovulazione, per cui richiedono una preventiva determinazione del periodo fecondo del ciclo per una astensione dai rapporti sessuali in quel periodo.





Ogino-Knaus: è stato sviluppato e proposto da due ricercatori che hanno considerato come "sicuro" ai fini contraccettivi l'astensione dai rapporti sessuali 3 giorni prima e1 giorno dopo l'ovulazione, che avviene sempre 14 giorni prima delle mestruazioni.
    Questo calcolo teorico dovrebbe essere fatto analizzando in un arco di 12 mesi il ciclo mestruale più corto e quello più lungo onde farne una media per essere più attendibile.
    Molti fattori esterni perciò possono far variare il giorno dell'ovulazione e molte donne non hanno cicli regolari, per cui questo calcolo è risultato empirico e quindi poco sicuro.