Domande frequenti sull'Esame di Stato

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  1. *Anima Ribelle*
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    Domande frequenti sull'Esame di Stato


    Abbiamo formulato una piccola serie di domande/risposte che vi possono essere molto utili, leggetele con cura.


    E' possibile studiare da privatista per l'Esame di Stato?
    E' certamente possibile sostenere l'Esame di Stato da privatisti. In seguito alla riforma i privatisti vengono esaminati come fossero dei candidati interni: vengono, infatti, assegnati ad una classe e devono svolgere programmi conformi a quelli della classe di assegnazione. Hanno possibilità di prendere visione del documento ufficiale del 15 maggio e di contattare costantemente il coordinatore della classe per chiarimenti e suggerimenti.
    La legge stabilisce che i candidati privatisti presentino domanda d'esame, entro il 30 novembre, presso un istituto statale nel proprio comune di residenza. Saranno quindi assegnati ad una sezione e potranno richiedere i programmi preventivi della classe a cui sono stati assegnati, salvo poi confrontarli con quelli definitivi del 15 maggio.

    Non vi sono sostanzialmente differenze tra candidati esterni ed interni, eccezion fatta ovviamente per gli esami preliminari sostenuti però solo da quei candidati che non sono in possesso di promozione alla classe 5° (o sono in possesso di promozione alla 5° classe ma di un diverso indirizzo).
    Tale prova consiste in uno scritto per ogni materia scritta (italiano, inglese, matematica, latino ecc... ma molto varia da istituto a istituto) e due giorni riservati alle interrogazioni materia per materia (non vi sono limiti di tempo per ogni interrogazione).

    Come si può dedurre, è ben più duro l'esame preliminare che l'esame di stato. I margini di promozione sono piuttosto bassi: in base alle normative per conseguire l'ammissione all'esame, infatti, bisogna ottenere al preliminare la sufficienza piena in tutte le materie.

    Anche per l'esame preliminare è consigliabile seguire i programmi della sezione a cui si è assegnati, onde evitare contestazioni all'ultim'ora da parte della commissione.
    Per tale ragione si rende necessaria la collaborazione dell'Istituto in cui si sostiene l'esame: se i programmi fossero consegnati in aprile sarebbe troppo tardi.

    Diverso è il caso del 5° anno: il documento ufficiale infatti deve essere consegnato subito dopo il 15 maggio quindi si avrebbe poi più di un mese per perfezionare la preparazione (integrando eventualmente argomenti che non aveva considerato).

    E' possibile sostenere da privatista l'Esame di Stato presso un istituto professionale?
    In seguito alle recenti riforme, diviene particolarmente difficile per un privatista sostenere l'Esame di Stato, presso un istituto professionale: è richiesta infatti ai privatisti una "professionalità" dimostrata attraverso certificati di lavoro e buste paga, in altri termini la dimostrazione che lo studente abbia lavorato nel settore pertinente all'indirizzo professionale prescelto per numero di anni pari a quelli che si intende recuperare (es. per un 4° e 5° tecnico della grafica due anni di lavoro presso uno studio grafico o simili).
    Per maggiori dettagli si veda il D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323 , Art.3 comma 2. (Regolamento) " I candidati agli esami negli istituti professionali devono documentare di avere esperienze di formazione professionale o lavorative coerenti, per durata e contenuti, con quelle previste dall'ordinamento del tipo di istituto presso il quale svolgono l'esame".

    In alternativa si potrà scegliere un istituto tecnico equivalente al professionale.
    Va precisato che i piani di studio degli istituti tecnici sono in molti punti diversi da quelli dei professionali, ragion per cui un passaggio ad un istituto tecnico implicherebbe un recupero di materie o parti di programmi anche per gli anni precedenti al 4°.

    Per chi è già in possesso di un diploma è possibile un passaggio di titolo senza sostenere esami sulle materie già svolte?
    Il caso di passaggio di titolo è ora del tutto assimilabile ad un vero e proprio Esame di Stato, esame da affrontare come gli altri studenti che non sono ancora in possesso di un diploma. Lo studente viene esaminato, quindi, su tutte le materie dell'ultimo anno di corso, anche quelle già svolte nel precedente corso di Diploma, diversamente da come avveniva invece con la vecchia maturità.

    Oltre all'esame vero e proprio si dovrà affrontare l'esame preliminare, riguardante tutte le integrazioni relative ai programmi e alle materie non svolte negli anni precedenti al 5°.
    Anche con il vecchio esame i privatisti erano esaminati sulle eventuali integrazioni attraverso un esame preliminare sostenuto il giorno prima dell'orale della maturità. Tale esame era per lo più orale, ora invece include vari scritti (a seconda del caso ovviamente) e dura diversi giorni complessivamente.
    Si effettua entro il mese di maggio e determina la possibilità di accedere all'Esame di Stato vero e proprio.

    In sostanza con il nuovo esame, conseguire un secondo diploma è divenuto più difficile, è quasi come prenderne uno ex novo: non si hanno sconti né agevolazioni!





    http://www.tesine.net
     
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  2. *Anima Ribelle*
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    In cosa consistono le prove scritte?
    E' possibile conoscere anticipatamente gli argomenti delle stesse?
    Le prime due prove sono rimaste per molti aspetti simili a quelle del vecchio esame.
    La prima prova, infatti, riguarda sempre l' italiano ma è più varia quanto a tipologia: prevede, lo svolgimento di un tema a scelta su varie tracce proposte, oppure l'analisi di un testo letterario, o lo svolgimento di un saggio breve, o ancora di un articolo di giornale.
    La seconda prova coinvoge ancora una delle materie di indirizzo, sorteggiata con qualche mese di anticipo (generalmente prima di Natale).
    La terza prova è la vera novità: si tratta di una prova pluridisciplinare, diversa per ogni sezione in quanto elaborata dalla stessa commissione d'esame in base al documento del 15 maggio, vale a dire il documento della classe, una sorta di relazione compilata dal consiglio di classe, che riporta i programmi effettivamente svolti, l'andamento generale dell'anno scolastico, le prove affrontate il rendimento ecc.. ed è resa pubblica e consultabile dopo il 15 maggio.
    Le tipologie sono varie: dalla trattazione sintetica di argomenti, alla risposta a quesiti singoli o multipli, ovvero dalla soluzione di problemi o di casi pratici e professionali allo sviluppo di progetti dai quesiti a risposta multipla alla trattazione breve, a quelli a risposta aperta, fino a delle esercitazioni vere e proprie.

    Non sono rese note in anticipo né tipologia né materie prescelte (su questo punto sono giunti precisi chiarimenti lo scorso anno dal ministero stesso), tuttavia analizzando il documento del 15 maggio si possono trarre preziose informazioni circa i contenuti della terza prova.

    Diverso è il caso delle altre due, che sono compilate invece dal Ministero.
    Numerose sono state le richieste di anticipazione delle tracce pervenuteci lo scorso anno. Per tale ragione ripetiamo quanto più volte sostenuto: non serve a nulla arrovellarsi il cervello con i pronostici che ogni hanno vengono puntualmente smentiti; Inutile preparasi dei temi il giorno prima, meglio piuttosto prepararsi seriamente e serenamente ad affrontare le prove con un lavoro mirato e costante nel corso dell'anno scolastico ed evitare inutili sprechi di energie.

    E' possibile consultare il documento del Consiglio di Classe (documento ufficiale del 15 maggio)?
    Su questo punto abbiamo più volte esortato gli studenti (sia privatisti che interni) a richiedere la propria copia del documento in questione. E' un diritto di qualsiasi studente, checché ne dicano le segreterie scolastiche, con cui noi stessi dobbiamo ogni anno sostenere delle dure battaglie. Ricordiamo che essere informati è fondamentale per far valere i propri diritti, quindi ogni studente, in caso di problemi, potrà far riferiemento all'articolo 5 del Regolamento che di seguito riportiamo:

    Regolamento, Art. 5, comma 2

    " Le caratteristiche formali generali della terza prova scritta sono stabilite con decreto del Ministro della pubblica istruzione. Il testo relativo alla predetta prova è predisposto dalla commissione di esame. La relativa formulazione deve essere coerente con l'azione educativa e didattica realizzata nell'ultimo anno di corso. A tal fine, i consigli di classe, entro il 15 maggio elaborano per la commissione di esame un apposito documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi ed i tempi del percorso formativo, nonchè i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti. Esso è immediatamente affisso all'albo dell'istituto ed è consegnato in copia a ciascun candidato. Chiunque abbia interesse può estrarne copia".

    La tesina potrà essere oggetto esclusivo della prova orale? I commissari dovranno attenersi per le domande ai contenuti del lavoro suddetto?
    Per quanto appreso da varie fonti e per la nostra esperienza diretta a contatto con scuole pubbliche possiamo affermare che i commissari non dovrebbero necessariamente attenersi ai contenuti del lavoro proposto dallo studente (che sia una tesina o altro). Dovranno certamente partire da tale lavoro per poi spaziare eventualmente su altre parti del programma, riferendosi a quei collegamenti che si prestano ad ulteriori approfondimenti .
    In base all' Articolo 5 del Regolamento dell'Esame di Stato:

    "7. (Regolamento) Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato. Esso, tenendo conto di quanto previsto dal comma 8, prosegue su argomenti proposti al candidato a norma dell'art. 4, comma 5. Gli argomenti possono essere introdotti mediante la proposta di un testo, di un documento, di un progetto o di altra indicazione di cui il candidato individua le componenti culturali, discutendole. Nel corso del colloquio deve essere assicurata la possibilità di discutere gli elaborati relativi alle prove scritte"

    L'esame orale dovrebbe svolgersi in un'ora circa così suddivisa:

    esposizione del lavoro di ricerca proposto dallo studente
    approfondimenti
    correzione elaborati.
    Qualora il lavoro svolto dallo studente non includesse (come per ovvie ragioni spesso accade) tutte le materie d'esame, si tende a lasciare maggior spazio di approfondimento proprio alle materie escluse, per completare la verifica della preparazione dello studente.
    Non sono mancate eccezioni finora: alcune commissioni poco attente alla riforma hanno portato avanti la vecchia classica interrogazione, di carattere nozionistico, materia per materia.

    In realtà, crediamo che il punto non sia attenersi o meno al lavoro svolto dallo studente piuttosto che ai programmi, la qualità del lavoro in questione la dice lunga sul grado di preparazione dello studente e sulla sua effettiva maturità, dal momento che, giustamente, il nuovo esame di stato deve verificare le competenze e non le conoscenze nozionistiche.

    Per l'esame orale, c'è un voto minimo assegnato?
    Con: "il minimo è 22" si intende come il voto minimo per la sufficienza, non che non possano dare meno di 22 punti. Come dire: il minimo per essere promossi è 6. Infatti 30 equivale a 6 pieno in tutti gli scritti, 22 equivale al 6 pieno all'orale; se a tali punteggi si aggiungono i punteggi minimi per i crediti si giunge al totale di 60 = minimo per la promozione (sufficiente).

    Ovviamente è possibile anche ottenere un punteggio inferiore ( ci sono casi di 24 punti agli scritti e anche meno e 15 punti all'orale) nel qual caso si viene bocciati!
     
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  3. *Anima Ribelle*
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    Cosa intende la legge 425, Art.5 comma1, con: gli "ultimi tre anni della scuola secondaria superiore"?
    Si riferisce agli ultimi tre anni frequentati, o al III-IV-V anno?
    Per ultimi tre anni si intendono quelli frequentati e superati con promozione, poiché è dalla media dei voti che si calcola il credito. Da tale credito sono poi detratti i debiti e molto probabilmente anche le bocciature penalizzano di qualche punto.
    Di certo, in riferimento a casi da noi seguiti, possiamo dire che una bocciatura all'esame di Esame di Stato comporta una penalizzazione di due punti nel tentativo successivo. Tuttavia in questi anni le disposizioni sono state continuamente in evoluzione e spesso ogni commissione ha intrepretato conteggi e altri aspetti dell'esame a modo suo. Ora pare che ci si avvii a una maggiore chiarezza e precisione: speriamo bene!

    Quando scatta il quinto punto di credito, nel terzo anno (cioè nel primo dove si incominciano a prendere i punti di credito)?
    Dall' Art. 11 (Credito scolastico):

    (L. 425, art.5, comma 1 e Regolamento) Il consiglio di classe attribuisce ad ogni alunno che ne sia meritevole, nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni della scuola secondaria superiore, un apposito punteggio per l'andamento degli studi, denominato credito scolastico. La somma dei punteggi ottenuti nei tre anni costituisce il credito scolastico che, ai sensi dell'articolo 4, comma 6, si aggiunge ai punteggi riportati dai candidati nelle prove d'esame scritte e orali. Per gli istituti professionali e gli istituti d'arte si provvede all'attribuzione del credito scolastico, per il primo dei tre anni, in sede, rispettivamente, di esame di qualifica e di licenza.
    (Regolamento) Il punteggio di cui al comma 1 esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun alunno nell'anno scolastico in corso, con riguardo al profitto e tenendo in considerazione anche l'assiduità della frequenza scolastica, ivi compresa, per gli istituti ove è previsto, la frequenza dell'area di progetto, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo: educativo, alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Esso è attribuito sulla base dell'allegata tabella a) e della nota in calce alla medesima.
    (Regolamento) Non si da' luogo ad attribuzione di credito scolastico per gli anni in cui l'alunno non consegue la promozione alla classe successiva. In caso di promozione con carenze in una o più discipline, il consiglio di classe assegna il punteggio previsto nella nota alla predetta tabella a) e può integrare tale punteggio, in sede di scrutinio finale dell'anno scolastico successivo e previo accertamento di superamento del debito formativo riscontrato, secondo quanto precisato nella medesima nota.
    (L. 425, art.5, comma 1 e Regolamento) Fermo restando il massimo dei 20 punti complessivamente attribuibili, il consiglio di classe, nello scrutinio finale dell'ultimo anno, può motivatamente integrare il punteggio complessivo conseguito dall'alunno ai sensi del comma 2 in considerazione del particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presentatesi negli anni precedenti in relazione a situazioni familiari o personali dell'alunno stesso, che hanno determinato un minor rendimento.

    Per i corsi quadriennali come si calcolano i crediti?
    La legge di riforma (425/1997) è piuttosto vaga in merito e si riferisce agli ultimi tre anni di scuola. Così il regolamento(art.11) e l'ordinanza di quest'anno (art. 8) per quanto più precisi e dettagliati. Non si fa riferimento al caso specifico dei corsi di 4 anni, ma solo alle abbreviazioni del corso di studi, quindi si dovrebbe desumere che si considerino gli ultimi tre anni in ogni caso (sia per corsi di 4 che di 5 anni). La moltiplicazione per due della media del penultimo anno viene attuata nel caso delle idoneità alla classe 5°. Quindi in questo caso mi pare che non sia applicabile.
    Nel vostro caso invece, stando alle normative, e considerando quindi gli ultimi tre anni di corso, avreste dovuto valutare il 2° in base alla media del 6 e il 3° in base alla media del 6,75. Quindi secondo la tabella A non si tratterebbe di 8 punti (come da voi valutato) ma di 6 o 7. Sempre che non vi fossero anche debiti formativi. Tuttavia, come lei sa, tale punteggio può essere integrato motivatamente. Questa tuttavia è una nostra interpretazione.

    Esiste un documento del 15 maggio per gli esami di stato dei privatisti con indirizzo dirigenti di comunità?
    Il caso dei Dirigenti di Comunità rappresenta un eccezione. Essendo pochi gli istituti statali con tale indirizzo, ed essendo invece molte le domande d'esame da parte dei privatisti, spesso sono create dai provveditorari apposite commissioni presso istituti che non hanno il suddetto indirizzo. In tal caso non è possibile avere una classe di riferimento, pertanto il Ministero della Pubblica Istruzione ha provveduto ad emanare un programma dettagliato per la classe quinta, che equivale a tutti gli effetti ad un Documento del 15 maggio. Questo ovviamente per quei candidati che sostengono l'esame di stato in un istituto in cui non esiste il corso Dirigenti di comunità, gli altri dovranno invece attenersi al Documento ufficiale emanato dal consiglio di classe della sezione a cui sono stati assegnati.

    E' possibile superare l'esame di stato del corso di Dirigenti di comunità come candidati esterni non efettuando il tirocinio e non avendo esperienze lavorative nel settore?
    Il tirocinio di psico e pedagogia è divenuto obbligatorio anche per le classi 3^ e 4^.

    E' possibile richiedere l'esonero per la classe 5^, ma non per le precedenti, di conseguenza per la classe 3^ e 4^ resta l'obbligo (questo anche per chi sostiene semplicemente un esame di idoneità alla 5^ classe).
    I certificati di tirocinio vanno compilati secondo le seguenti direttive:

    per la classe 3^ un totale di 66 ore presso una struttura per bambini fino a 12 anni;
    per la classe 4^ un totale di 66 ore presso una struttura che si occupi di adolescenti;
    per la classe 5^ un totale di 66 ore presso una struttura per anziani o disabili.
     
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2 replies since 22/6/2005, 04:54   506 views
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