Speciale : San Valentino: La Festa degli Innamorati

Le origini pagane e le leggende legate alla festività

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    SAN VALENTINO


    I LUPERCALI

    Gli antichi romani erano un popolo di contadini e pastori: piante e animali avevano un'importanza fondamentale presso le loro comunità. Gran parte delle divinità romane infatti avevano il compito di favorire ora il raccolto, ora la semina, ora la tosatura e così via di seguito.
    Le celebrazioni in onore degli dei, quindi, si svolgevano in periodi legati ai ritmi della
    terra e della vita agricola, per propiziare ora quello ora questo evento.
    Il 15 febbraio, a Roma venivano inaugurati i "Lupercali", le festività in onore del Dio Luperco. Secondo la tradizione, egli sorvegliava le greggi e le proteggeva dall'assalto dei lupi.


    Il culto di Luperco era molto importante ed i suoi sacerdoti, i luperci, godevano di un gran prestigio. Difatti, erano ammessi al sacerdozio in onore del dio soltanto i membri delle famiglie più importanti della città. I Lupercali si tenevano nei dintorni della grotta sacra a Luperco, che si trova ai piedi del Palatino, la grotta in cui secondo la leggenda una lupa trovò ed allattò i gemelli Romolo e Remo.
    Qui, i sacerdoti sacrificavano al dio qualche capra ed un cane, e, coperti i fianchi con uno straccio di pelle, correvano intorno al colle colpendo i passanti. Molti di loro chiedevano di ricevere i colpi dei luperci, e tra loro in particolare le donne adulte, poiché si riteneva che così avrebbero potuto rimanere incinte.
    Nel corso delle celebrazioni dei Lupercali, la comunità si purificava e si preparava ad accogliere la primavera ed i suoi frutti. Non solo, era una cerimonia tesa a propiziare la fecondità della terra, degli animali e dell'uomo alle porte della primavera, quando tutta la natura si risveglia.
    I Lupercali rimasero una ricorrenza importante per i Romani anche dopo l'avvento del Cristianesimo. Quest'antico rito pagano fu celebrato fino al V° secolo dopo Cristo, quando subentrò una nuova festa, cristiana questa volta: San Valentino, la Festa degli Innamorati.

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    SAN VALENTINO: IL VESCOVO DEGLI INNAMORATI

    San Valentino nacque a Terni nel 175 dopo Cristo. In questa piccola città non lontana da Roma, egli si dedicò alla predicazione del Vangelo ed alla conversione dei pagani, mentre nell'Impero non cessavano le terribili persecuzioni contro i Cristiani.
    Parte del suo tempo era riservata al conforto ed all'assistenza dei prigionieri che credevano in Cristo.
    In vita, egli compì diversi miracoli, che fecero conoscere il suo nome ben al di là della sua città e fino a Roma. Si narra infatti che proprio grazie a lui il figlio di Cratone abbia ritrovato la salute. Per questo motivo, nel 197 Papa San Feliciano lo consacrò Primo Vescovo di Terni.
    Nel 270, Valentino risiedeva a Roma dove la persecuzione contro i cristiani era più cruenta. Egli fu arrestato e condotto al cospetto dell'Imperatore Claudio, che cercò di indurlo a rinnegare la propria fede e ad adorare gli dei pagani. Valentino confutò tutte le obiezioni dell'imperatore, che pur non convertendosi rispettò il Santo e lo affidò ad un nobile romano.
    La figlia del nobile aveva perduto la vista, ma Valentino compì un prodigio e le ridonò la luce. Quest'atto miracoloso indusse la famiglia della fanciulla a convertirsi al Cristianesimo, e molti altri romani seguirono il suo esempio.
    Valentino in vita ebbe molto a cuore il destino degli innamorati, che in lui trovarono sempre un consigliere fidato ed un amico sincero. Si narra che fu lui il primo religioso a celebrare l'unione tra un pagano ed una cristiana.
    Valentino non riuscì a sottrarsi ad un secondo arresto, durante le persecuzioni dell'imperatore Aureliano contro i vertici della Chiesa. I soldati romani, però, sapevano quanto il vescovo fosse amato dai credenti, e dovettero catturarlo e flagellarlo lungo la Via Flaminia, lontano dai centri abitati per non andare incontro ad una ribellione. Qui, nel 273 dopo Cristo Valentino conobbe il martirio e morì.
    Le sue spoglie, recuperate da tre suoi discepoli, furono portate nella città ed ora riposano nella Basilica, dove migliaia di cristiani si recano a visitarle ogni anno.




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    SAN VALENTINO E LE SUE LEGGENDE

    San Valentino si dedicò con amore alla cura del prossimo. In vita compì numerosi miracoli e molte sono le leggende che raccontano le gesta del Santo.


    L'amore sublime:
    Un centurione romano pagano di nome Sabino s'innamorò di Serapia, una giovane cristiana di Terni. Egli si recò dai suoi genitori, per chiederla in sposa, ma loro rifiutarono a causa della sua religione. Serapia, a sua volta innamorata del giovane romano, lo invitò a recarsi da Valentino. Sabino seguì i suggerimenti dell'amata e ricevette il battesimo dal Santo.
    Fu allora che Serapia si ammalò di tubercolosi. I giorni passavano e la giovane non migliorava; fu deciso quindi di chiamare Valentino al suo capezzale. Sabino pregò il Santo, dicendogli che non avrebbe potuto vivere senza la sua compagna. Accogliendo la disperazione del giovane, Valentino levò le sue preghiere al Signore, ed i due giovani lasciarono la vita terrena, per vivere insieme nell'eternità.


    La rosa della riconciliazione:
    Passeggiando per il suo giardino, Valentino un giorno udì due fidanzati litigare. Invitando i due ragazzi alla ragione, egli porse loro una rosa affinché la stringessero facendo attenzione a non pungersi con le spine e pregando perché il loro amore fosse eterno. I due giovani si riconciliarono immediatamente e dopo non molto tempo, si recarono nuovamente dal Santo per celebrare il matrimonio ed invocare la sua benedizione.


    I bambini:
    Il giardino della casa di San Valentino era un luogo di gioia ed amore, dove spesso gli abitanti della città di Terni si recavano, per ricevere i preziosi consigli del santo.
    Particolari ed abituali frequentatori del giardino erano i bambini della zona, che lì si recavano per giocare. Valentino, rallegrandosi della loro spensieratezza e della loro purezza, spesso si fermava ad osservarli, soprattutto per essere certo che non corressero pericolo alcuno.
    Quando il sole iniziava a tramontare, egli si recava tra loro e a ciascuno regalava un fiore, che i bambini avrebbero dovuto portare alle loro mamme. Un piccolo stratagemma, per essere certo che i fanciulli si dirigessero subito a casa, senza far troppo tardi!





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    SAN VALENTINO: LA FESTA DEGLI INNAMORATI


    La notorietà di San Valentino trova le sue origini nei Paesi Anglosassoni dove il culto del Santo dell'Amore si affermò assai rapidamente.
    In Francia ed in Inghilterra, si diffuse la legenda che narra dell'abitudine di San Valentino di regalare ai ragazzi ed alle ragazze che attraversavano il suo giardino qualche fiore. Fu così che due giovani s'innamorarono e vissero una felice vita matrimoniale.
    Da allora, accadde spesso che le coppie in procinto di sposarsi ed i fidanzati si recassero dal Santo, tanto che egli fu ben presto costretto a riservare una giornata dell'anno per la benedizione nuziale generale. Il giorno stabilito fu il 14 febbraio, poiché, si narra, che in quel giorno egli si recò in Paradiso per celebrare le sue nozze. Inizialmente il 14 di ogni mese venne riservato a questa celebrazione, ma con il passare del tempo, si è ristretta al solo 14 di febbraio questa ricorrenza.
    La leggenda si diffuse in tutto il mondo allora abitato, ed il 14 febbraio divenne una delle feste più amate dell'anno. Si accompagnò, poi, al rito religioso anche l'usanza di scambiarsi bigliettini, fiori e doni.



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    LA CENA? A LUME DI CANDELA!

    La festa di San Valentino non può concludersi senza una romantica cena a lume di candela.
    Da anni, i ristoratori di tutto il mondo si sono attrezzati, preparando per l'occasione menù speciali ed atmosfere sognanti, riservati alle coppie che entreranno nel loro locale.
    Molti, però, preferiscono passare nella propria casa questa ricorrenza, preparando con le proprie mani una cena raffinata.
    Vi forniamo quindi qualche suggerimento, per abbellire la vostra tavola e per "prendere per la gola" la vostra metà!

    La tavola
    Il successo di una cena risiede in gran parte nella preparazione della tavola, che accoglierà le pietanze.
    In un'occasione speciale, come la serata di San Valentino, occorre armarsi un po' d'ingegno e creare una magica atmosfera. Basta un po' di fantasia ed ecco comparire un originale centro tavola, in cui domina assoluto il rosso. Uno o più pacchetti regalo (finti, veri?), qualche immancabile cioccolatino rivestito di carta stagnola ed il gioco è fatto!

    Le ricette
    Una cena sobria, per i palati delicati propone: risotto alla milanese, scampi alla piastra con contorno di broccoli e piselli al vapore e in chiusura crema pasticcera con lingue di gatto.
    Per prima cosa bollire i broccoli ed i piselli (qualora non vogliate ricorrere a quelli surgelati!).
    Preparate la crema pasticcera:
    Bollite 3 dl di latte con una scorzetta di limone e la vaniglia. Separate 4 tuorli e versateli in una terrina, unite 100 gr di zucchero e mescolate fino ad ottenere 1 crema omogenea. Aggiungete 25 gr di farina e diluite il tutto a poco a poco con il latte bollente. Versate il composto in un pentolino di rame o in un tegame dal fondo concavo, lasciando cuocere a fuoco molto basso e mescolando. Fate attenzione: la crema non deve giungere ad ebollizione. Versate il composto in una terrina e mescolate fino a quando non diventa fredda. Versate in due coppette la crema, spruzzatela con cacao amaro e inserite in modo decorativo due lingue di gatto. Lasciate il dessert in frigorifero, e a piacimento servite con panna.
    Tagliate a pezzettini la cipolla e fatela dorare in un tegame con una nocciola di burro. Dopo qualche minuto, aggiungete due o tre bicchieri di riso crudo, lasciar tostare il riso e aggiungete del brodo a poco a poco. Girare lentamente versando la polvere di zafferano, fino a quando il riso sarà cotto.
    Servitelo con una spruzzatina di parmigiano in superficie.
    Dopo aver speziato gli scampi, cuoceteli in una padella larga appena oliata per cinque minuti e serviteli con la verdura che ne esalterà il colore ed il sapore.
    A questo punto, che dire: buon appetito!






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    TI REGALO UN FIORE... MEGLIO SE E' UNA ROSA



    Come abbiamo potuto leggere nelle pagine precedenti, San Valentino dava molta importanza ai fiori, regalandoli a tutti coloro che andavano a trovarlo e persino ai bambini! Un'usanza questa che è stata fedelmente mantenuta dai valentini e dalle valentine di tutto il mondo, di ogni epoca. Infatti, i fiori sono il linguaggio privilegiato di un timido pretendente, di un amante appassionato, di un marito romantico. Un dono adatto ad ogni giorno dell'anno, ma sicuramente di rigore per il 14 febbraio. Il linguaggio dei fiori ha radici lontane. Nella mitologia, nella bibbia, nelle favole è sempre possibile scovare un accenno a questo o a quel fiore ed al suo specifico significato. Un'opera completa sull'argomento, fu portata in Europa nel '700 da Carlo II° di Svezia: "Il linguaggio dei fiori", un libro in versi di provenienza persiana. Ben presto l'opera si diffuse in ogni Paese, rivelando i segreti di un "non ti scordar di me", di un tulipano, di un'orchidea. Nonostante l'ampia scelta di contenuti e forme, gli innamorati non hanno mai avuto dubbi in proposito: la rosa è il fiore simbolo dell'amore per eccellenza.


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    Frasi d'amore

    Una raccolta delle più belle frasi d'amore, non sai come dirglielo, hai tutto dentro ma non trovi le parole adatte, qui puoi trovare un valido spunto



    "..L'amore è la poesia dei sensi.."

    "..La donna pensa come ama, l'uomo ama come pensa.."

    "..La mente si lascia sempre abbindolare dal cuore.."

    "..L'uomo ama poco e spesso, la donna molto e raramente.."

    "..Bacio! Primula nel giardino delle carezze!.."

    "..L'amore detta, il bacio scrive i segreti del cuore.."

    "..Le parole sono la prosa dell'amore: i baci, la poesia.."

    "..L'amore è lo spazio e il tempo resi sensibili al cuore.."

    "..Nella vita d'ognuno c'è sempre un bacio che non si dimentica.."

    "..Nell'amore non bisogna mai affrettare il piacere.."

    "..Nell'amore non ci sono strade in piano: sono tutte in salita o in discesa.."

    "..Nelle donne ogni cosa è cuore, anche la testa..."

    "..Nello stupendo maggio, quando esplodevano tutte le gemme, proprio allora nel mio cuore è spuntato l'amore.."

    "..Nessun fuoco, nessun carbone può ardere così forte come un amore segreto.."

    "..Nessuna sorpresa produce un effetto più magico dell'essere amati.."

    "..Non si desidera ciò che è facile ottenere.."

    "..La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca.."

    "..Il mio desiderio più audace sarà soltanto di baciare quell'aria che poco fa ti ha baciata.."
    "..L'amore è la poesia dei sensi.."

    "..Noi mettiamo l'infinito nell'amore: le donne non fanno questo sbaglio.."

    "..Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù.."

    "..Non amare è un lungo morire.."

    "..Il bacio è come la musica, il solo linguaggio universale.."

    "..Il bacio è la più alta poesia dell'amore.."

    "..Il bacio è un dolce trovarsi dopo essersi a lungo cercati.."

    "..Il bacio è una promessa scritta dalle labbra.."

    "..Il bacio fa più giovane il cuore e cancella le età.."

    "..Il colpo di fulmine è la cosa che fa guadagnare più tempo.."

    "..Il cuore di una donna è sfuggente come una goccia d'acqua su una foglia di loto.."

    "..Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.."

    "..Il cuore non ha rughe.."

    "..Il cuore sente la testa confronta.."

    "..Il denaro è come le donne: per tenerlo, bisogna occuparsene.."

    "..Il flirt è l'acquerello dell'amore.."

    "..Il silenzio di un bacio vale più di mille parole.."

    "..Amore guarda non con gl'occhi ma con l'anima.."

    "..Il vero amore non ha mai conosciuto misura.."







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    Poesie d'amore

    L'amore come musa ispiratrice dei grandi artisti, leggi alcune delle più belle poesie scritte con il cuore e tutte da dedicare



    W. GoetheCamillo Sbarbaro
    W. ShakespeareCatullo
    D. AlighieriP. Neruda
    M.M. BoiardoE. Dickinson


    W. Goethe, PRESENZA
    Tutto è annuncio di te!
    Appare il sole radioso, e tu dietro a lui, spero.
    Esci fuori in giardino e sei rosa fra le rose,
    e sei giglio fra i gigli.
    Quando nel ballo ti muovi si muovono le stelle,
    insieme e intorno a te.
    Notte! E così sarebbe notte!
    Tu superi lo splendore soave e seducente della luna.
    Seducente e soave sei tu, e fiori,
    luna e stelle a te s'inchinano, o sole!
    Sole, sii anche per me artefice di giorni radiosi!
    Questa è vita, è eternità.


    W. Shakespeare, SONETTO n.128
    Quando musica tu suoni, mia musica,
    su quel beato legno che alle dita
    gentili replica mentre conduci
    la vibrante armonia che mi smarrisce,
    quanto invidio quei tasti che in su e in giù tenendo
    il cavo di tua mano baciano
    e dal raccolto le mie labbra escluse, lì accanto,
    si fan rosse a tanta audacia.
    Ben situazione e stato muterebbero,
    purché tu le sfiorassi, con quei rapidi
    in danza - e tu scorri sì che lieto fai morto
    legno più che vive labbra.
    Se tanta sorte hanno quegli sfrontati,
    dà lor le dita, a me le labbra al bacio.


    D. Alighieri
    Ne li occhi porta la mia donna Amore,
    per che si fa gentil ciò ch 'ella mira;
    ov 'ella passa, ogn'om ver lei si gira,
    e cui saluta fa tremar lo core,
    sì che, bassando il viso, tutto smore,
    e d'ogni suo difetto allor sospira:
    fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
    Aiutatemi, donne, farle onore.
    Ogne dolcezza, ogne pensero umile
    nasce nel core a chi parlar la sente,
    ond' è laudato chi prima la vide.
    Quel ch 'ella par quando un poco sorride,
    non si pò dicer nè tenere a mente,
    sì è novo miracolo e gentile .


    Matteo Maria Boiardo
    Il canto de li augei de fronda in fronda
    e lo odorato vento per li fiori
    e lo ischiarir de' lucidi liquori,
    che rendon nostra vista più ioconda,
    son perchè la Natura e il Ciel seconda
    costei, che vuol che 'l mondo se inamori;
    così di dolci voci e dolci odori
    l'aria, la terra è già ripiena e l'onda.
    Dovunque e'passi move on gira il viso,
    fiamegia uno spirto si vivo d'amore
    che avanti a la stagione il caldo mena.
    Al suo dolce guardare, al dolce riso
    l'erba vien verde e colorito il fiore,
    e il mar se aqueta e il ciel se raserena


    Camillo Sbarbaro
    Ora che sei venuta,
    che con passo di danza sei entrata
    nella mia vita quasi folata in una stanza chiusa
    a festeggiarti, bene tanto atteso,
    le parole mi mancano e la voce
    e tacerti vicino già mi basta.
    Il pigolìo così che assorda il bosco
    al nascere dell'alba, ammutolisce,
    quando sull'orizzonte balza il sole.
    Ma te la mia inquietudine cercava
    quando ragazzo nella notte d'estate mi facevo
    alla finestra come soffocato:
    che non sapevo, m'affannava il cuore.
    E tutte tue son le parole
    che, come l'acqua all'orlo che trabocca,
    alla bocca venivano da sole,
    l'ore deserte, quando s'avanzavan
    puerilmente le mie labbra d 'uomo
    da sè, per desiderio di baciare........


    Catullo, MA IL CUORE NON ASCOLTA RAGIONE
    Questo nostro amore,
    vita mia, lo prospetti
    felice, destinato
    a durare per sempre.
    Dèi del cielo,
    fate voi che lei dica il vero,
    che lo prometta
    sincera e dal cuore,
    che si possa
    per tutta la vita
    mantener questo patto inviolato.


    P. Neruda, QUI TI AMO
    Qui ti amo. Negli oscuri pini si districa il vento.
    Brilla la luna sulle acque erranti.
    Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.
    La nebbia si scioglie in figure danzanti.
    Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
    A volte una vela. Alte, alte stelle.
    O la croce nera di una nave. Solo.
    A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
    Suona, risuona il mare lontano.
    Questo è un porto. Qui ti amo.
    Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
    Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
    A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
    che corrono per il mare verso dove non giungono.
    Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
    I moli sono più tristi quando attracca la sera.
    La mia vita s'affatica invano affamata.
    Amo ciò che non ho. Tu sei cosi distante.
    La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
    Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
    La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
    Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
    E poiché io ti amo, i pini nel vento vogliono cantare
    il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.


    E. Dickinson, TUTTO IMPARAMMO DELL'AMORE
    Tutto imparammo dell'amore alfabeto, parole.
    Il capitolo, il libro possente poi la rivelazione terminò.
    Ma negli occhi dell'altro ciascuno contemplava
    l'ignoranza divina, ancora più che nell'infanzia:
    L'uno all'altro, fanciulli.
    Tentammo di spiegare
    quanto era per entrambi incomprensibile.
    Ahi, com'è vasta la saggezza
    e molteplice il vero!





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  9. *Anima Ribelle*
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    Misura il tuo sex appeal, scopri che amatore sei... siete una coppia, scoprite il vostro grado di affinità.




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    san valentino"... Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende

    prese costui de la bella persona

    che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

    Amor, ch'a nullo amato amar perdona,

    mi prese del costui piacer sì forte,

    che, come vedi, ancor non m'abbandona.

    Amor condusse noi ad una morte:

    Caina attende chi a vita ci spense! ... "




    "... Mi piaci quando taci perché sei come assente,

    e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.

    Sembra che gli occhi ti sian volati via

    e che un bacio ti abbia chiuso la bocca

    Poiché tutte le cose son piene della mia anima

    emergi dalle cose, piene dell'anima mia.

    Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,

    e rassomigli alla parola malinconia. ..."



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  11. *Anima Ribelle*
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