Speciale Bonsai - l'arte di creare Alberi in miniatura

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    12,735
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Concimazione


    Come ogni essere vivente, anche i bonsai hanno bisogno di nutrimento. La poca terra presente nei piccoli vasi può essere impoverita velocemente delle sostanze nutritive di cui l'albero avrebbe bisogno, per questo dobbiamo utilizzare del concime nella coltivazione del nostro bonsai, al fine di mantenerene il giusto equilibrio.
    Possiamo dividere le sostanza nutritive in due gruppi: i macro-elementi e i micro-elementi.

    I macro-elementi
    primari:
    I macro-elementi sono contrassegnati con la sigla NPK che corrisponde ad azoto (N), fosforo (P) e potassio (K).
    azoto (N): è molto mobile e raggiunge velocemente tutte le foglie, favorisce la crescita del fusto. Sintomo di carenza è il colore verde pallido delle foglie, soprattutto nei rami bassi.
    fosforo (P): sintomo di carenza può essere il colore rosso porpora sulle foglie e un apparato radicale non sufficientemente sviluppato.
    potassio (K): dosi adeguate rendono resistente il bonsai alle alte temperature estive. I sintomi di carenza sono: macchie gialle sulle foglie, specialmente sul bordo, scarso sviluppo durante la crescita e irregolare maturazione dei frutti.
    secondari:
    calcio (Ca): è la sostanza che rinforza le piante. Possiamo dividere le piante in due gruppi: le calciofile (che hanno effettivamente necessità di calcio) come le leguminose e le calcifughe che hanno meno necessità di calcio, come le acidofile (azalee, rododendri, camelie, gardenie, eriche, ecc.). La carenza di calcio procura ingiallimento, curvatura e appassimento fogliare; nelle piante acidofile, un eccesso di calcio procura ingiallimento delle foglie.
    ferro (Fe): assieme al magnesio rappresenta un elemento essenziale della molecola della clorofilla, inoltre regola diversi processi vitali per la pianta. La sua carenza (clorosi) può manifestarsi con l'ingiallimento delle foglie partendo da quelle più giovani.
    magnesio (Mg): assieme al ferro rappresenta un elemento essenziale della molecola della clorofilla. La carenza si può manifestare sulle foglie più vecchie presentando aree decolorate in bianco o in giallo o portando a defogliazione prematura.
    zolfo (S): partecipa in modo molto attivo nella respirazione della pianta ed è presente nell'acqua piovana. In un terreno mal drenato lo zolfo si trasforma in solfito diventanto molto tossico per la pianta. La carenza di questo elemento può manifestarsi con l'ingiallimento uniforme delle foglie e con una crescita stentata della pianta.




    I micro-elementi
    boro (B): partecipa alla formazione di radici, fiori e frutti. La sua facilità di assorbimento fa in modo che la carenza nel terreno è difficile da riscontrare. La sua mancanza può portare alla morte i rametti e i nuovi germogli.
    manganese (Mn): partecipa alla formazione della molecola della clorofilla, l'assorbimento è favorito da terrono acido. La sua carenza può manifestarsi con macchie gialle e bianche sulle foglie e legnosità dei nuovi germogli. Non essendo un elemento molto mobile potremmo riscontrare questi sintomi soprattutto sulle foglie apicali.
    zinco (Zn): questa sostanza serve alla formazione dei semi. La sua carenza può manifestarsi sulle piante da frutto con modificazioni fogliari e ampie zone giallastre o aggruppamenti a rosetta delle foglie.
    rame (Cu): è un costituente di diversi enzimi necessari alla regolazione dei processi vitali della pianta, inoltre, assieme al ferro, partecipa alla produzione della clorofilla. La sua carenza può manifestarsi con macchie ed ingiallimenti fogliari.
    molibdeno (Mo): questa sostanza partecipa alla crescita e allo sviluppo della pianta. È utilizzata pricipalmente dalle leguminose e la sua carenza può manifestarsi con una crescita ridotta della pianta, ingiallimento fogliare, deformazione ed infine appassimento.

    Solitamente la concimazione avviene in due fasi: durante il periodo vegetativo e durante il periodo di riposo.
    Durante la fase vegetativa (primavera e autunno) si preferisce concimare con una soluzione ad alto contenuto di azoto e basso contenuto di fosforo e potassio (es. NPK 10-5-5) in modo da favorire lo sviluppo verde; in inverno, invece, si consiglia di usare soluzioni con basso contenuto di azoto e alto contenuto di fosforo e potassio (es. NPK 3-9-9) in modo da favorire la lignificazione e la fioritura. È sconsigliato concimare a luglio ed agosto.


    Quale concime?

    concime a lenta cessionePossiamo dividere i concimi in due classi, solidi e liquidi. Quelli solidi sono detti a lenta cessione, cioè le sostanze nutritive vengono rilasciate lentamente ed in modo costante. Solitamente questo tipo di concime dura 2-3 mesi, sono piccoli cubi che vanno posizionati sul terriccio, con le annaffiature inizierà a sciogliersi rilasciando tutto il nutrimento.
    Il concime liquido ha un effetto piÙ rapido ma breve, solitamente va diluito in acqua e somministrato con l'annaffiatura. Se si sceglie di utilizzare concimi liquidi l'intervallo tra una somministrazione e l'altra dovrà essere di circa 15 giorni.





    www.mondobonsai.it/
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    ~ sWeeT - LifE ~
    Posts
    6,544

    Status
    Anonymous

    Rinvaso

    Il rinvaso è un’operazione indispensabile per la cura del nostro bonsai e va eseguito quando la pianta è in buona salute in modo da poter superare lo stress causato dal rinvaso stesso; generalmente i periodi ottimali sono primavera e autunno.
    I motivi per cui viene effettuato il rinvaso sono diversi:

    • impoverimento del terreno: con il tempo i nutrienti della terra vanno esaurendo;

    • crescita delle radici: la crescita delle radici fa sì che il pane di terra si sollevi, inoltre possiamo notare la fuoriuscita delle radici dai fori inferiori del vaso;

    • cattivo drenaggio: non vediamo uscire l’acqua dai fori del vaso, i terreni granulosi si sfaldano diventando polverosi e compattandosi comportano un cattivo drenaggio;

    • terreno troppo compatto: ottimo per trattenere l’umidità, ma una volta asciugato l’acqua fatica a prenetrarvi nuovamente (un esempio è quello dei bonsai appena comprati).



    rinvaso


    Svaso e pulizia delle radici
    Nel momento in cui rinvasiamo il nostro bonsai dobbiamo far sì di trovarci in un posto all’ombra e al riparo dal vento, questo per evitare che le radici si asciughino una volta fuori dal vaso. Tenete a portata di mano un nebulizzatore per inumidire le radici se ci fosse bisogno. Con un oggetto non tagliente separare la terra dal bordo del vaso, la pianta dovrebbe uscire facilmente. Se questo non dovesse accadere, premete con un dito o un bastoncino non appuntito all’interno dei fori di drenaggio inferiori del vaso.

    Ora è il momento di pulire le radici dalla vecchia terra. Potete iniziare dai lati del pane e sotto, utilizzando le dita per sfaldare la terra e un piccolo bastoncino per districare bene le radici. Questa operazione potrebbe essere molto lunga e faticosa se le radici hanno ragiunto una massa tale da aver ricoperto tutto il pane di terra. Stendere tutte le radici in precedenza districate e accorciarle quanto serve in funzione del nuovo vaso, tagliate le grosse radici lasciando qualche capillare a monte del taglio. Un corretto apparato radicale dovrebbe avere grosse radici nella parte in vista della pianta, ossia il piede (nebari) e sotto la terra tantissimi capillari. Per valutare se abbiamo fatto un buon lavoro dovremmo riuscire ad inserire il bonsai nel vecchio vaso senza che le radici si pieghino e lasciando circa un centimetro di spazio dale pareti del vaso. è molto importante di ricordarsi di inumidire le radici di tanto in tanto con un nebulizzatore.


    rinvaso


    Il vaso
    Negli esemplari già formati e con anni di coltivazione alle spalle, solitamente si cerca di utilizzare un vaso più piccolo; al contrario negli esemplari in crescita e in fase di formazione si tende ad utilizzare un vaso più grande ma sempre piuttosto basso per evitare le crescita delle radici verso il basso. I fori per il drenaggio devono essere abbastanza grandi da permettere un buon circolo d’aria e il deflusso dell’acqua in eccesso, potete allargarli o farne di nuovi se lo ritenete opportuno.

    Fissare le retine per il drenaggio sui fori, potete usare, ad esempio, il filo utilizzato per le legature dei rami. Le maglie della retina non devono essere troppo strette altrimenti l’acqua non riesce a defluire. Preparare il fondo con del materiale drenante (akadama, pomice, lapillo, ecc.), se si utilizza akadama togliere l’eccesso di polvere con un setaccio. Ora aggiungere una strato di terra creando una piccola collinetta dove andremo a posizionare il nebari. Ancorare il bonsai con del filo per legature utilizzando facendo passare il filo nei fori del vaso e utilizzando come appiglio il tronco o una radice ben salda. Personalmente non amo saldare il bonsai in questo modo, se la pianta può risultare stabile anche senza l’ancoraggio con il filo salto questo passaggio. Aggiungere l’altra terra e aiutandovi con un bastoncino spingetela cercando di farla penetrare in tutti gli spazi tra le radici (attenzione a non danneggiarle!). Utilizzate questo metodo per tutto il vaso finchè non sentirete che il bastincino fatica ad entrare nella terra. Non resta che annaffiare abbondantemente ma delicatamente con un nebulizzatore in modo da evitare buchi nel terreno.

    Dopo il rinvaso
    Mettere la pianta in penombra e al riparo dal vento e dale gelate per circa venti giorni. Non concimare prima di un mese e limitare la defogliazione dato che l’allungamento della vegetazione corrisponde all’allungamento e lo sviluppo nelle radici.

    Non rinvasare mai piante in crisi, potrebbero non superare lo stress del rinvaso e morire.
    È sempre consigliato tenere nel terreno materiale come sabbia o ghiaino di frantoio con misure da 1 a 4 millimetri. Questi facilitano la crescita di nuovi capillari in quanto questi incontrando uno spigolo, un sasso o un granello tendono a biforcarsi e/o girargli intorno.
    Nelle conifere spesso troverete una polverina o patina bianca attaccata alle radici, mettetela da parte, sono funghi che vivono in simbiosi con la pianta e della massima utilità che vanno riposizionate il più vicino possibile alle radici appena prima di aggiungere altre terra.
    Ogni pianta ha esigenze diverse, considerare sempre che bonsai avete in mano e di cosa ha bisogno.





    fonte
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    12,735
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Margotta
    margotta
    La margotta è una tecnica di moltiplicazione delle piante utilizzata in alternativa alla talea e consiste nel far radicare un ramo ancora collegato alla pianta madre.
    Una volta scelto il ramo da far radicare, asportare un anello di corteccia dal fusto con un coltello ben affilato, facendo due incisioni circolari alla distanza di circa una volta e mezza di diametro del fusto. Tolta la corteccia, si sparge sulla parte scortecciata un ormone radicante e lo si circonda con terriccio, sfagno, torba, o miscele tipo torba e perlite o torba e pomice. A questo punto si chiude il tutto all'interno di un sacchetto di plastica fissato alle estremità con del filo di rame. È fondamentale, per la corretta riuscita della margotta, mantenere umido il terreno all'interno del sacchetto. Per fare ciò possiamo utilizzare una siriga con la quale di tanto in tanto inietteremo dell'acqua all'interno del sacchetto.
    Dopo un certo periodo di tempo, il quale varia a seconda delle essenze, la plastica sarà piena di radici, quindi potremo separare il ramo dalla pianta madre.

    La tebella di seguito riporta i periodi in cui poter effettuare una margotta, i tempi sono indicativi e possono variare a seconda del clima in cui risiede la pianta.


    EssenzaStagioneTempo per radicare
    Aceroestate2-4 mesi (secondo la varietà)
    Azaleaprimavera3 mesi
    Biancospinoestate5 mesi
    Bossoprimavera3 mesi
    Carpinoestate5 mesi
    Cedroprimavera5 mesi
    Cipressoprimavera4 mesi
    Cotoneasterestate3 mesi
    Cryptomeriaprimavera2 mesi
    Faggioestate - inverno3 mesi
    Gineproprimavera3-6 mesi (secondo la varietà)
    Gincoestate3 mesi
    Magnoliaestate5 mesi
    Meloestate3 mesi
    Melogranoprimavera2 mesi
    Olmoestate1-2 mesi
    Piceaprimavera6 mesi
    Pinoprimavera6-12 mesi (secondo la varietà)
    Saliceestate - autunno3-4 mesi
    Tassoprimavera4 mesi





    www.mondobonsai.it/
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    ~ sWeeT - LifE ~
    Posts
    6,544

    Status
    Anonymous

    F.A.Q.

    Domande frequenti (Frequently Asked Questions)

    Voglio acquistare il mio primo Bonsai, quale compro?
    Come primo Bonsai è consigliato acquistare un Ficus. I Ficus sono molto restistenti e, anche se sono principalmente utilizzati come Bonsai da interno, si adattano facilmente anche all'esterno. Come seconda scelta si può optare per un Olmo.
    Anche l'età è importante nella scelta. Un Bonsai giovane è meno resistente di uno adulto, ma quest'ultimo, di solito, è più costoso.

    Quanto posso spendere per il mio primo bonsai?
    Non spendere una cifra esagerata per il primo Bonsai è la cosa migliore, ora si trovano ottimi esemplari anche a 20-30€ o meno. Solitamente troviamo intorno ai 10€ Bonsai giovani e più difficili da coltivare per un principiante in quanto sono più delicati rispetto ad uno adulto. L'ideale è trovare il giusto compromesso tra prezzo ed età dell'albero.
    Spendendo una modesta cifra, in caso di morte della pianta, non dovremmo disperare anche per le nostre tasche oltre che per il Bonsai.

    Ogni quanto devo annaffiare?
    Non esiste una regola fissa per annaffiare i nostri Bonsai, ci sono molti fattori che influenzano questa operazione: il clima, il tipo di albero, la qualità della terra, ecc.
    Per capire quando è il momento di annaffiare bisogna toccare con le dita il terreno, se risulta asciutto, allora è il momento di dare l'acqua al nostro Bonsai.

    Quando devo concimare?
    Bisogna concimare i nostri Bonsai durante il periodo vegetativo, sia primaverile che estivo, quando assorbono notevoli quantità di azoto per poter sviluppare nuovi rami e foglie. Tuttavia il periodo di concimazione non è uguale per tutte le specie:

    • latifoglie: da aprile a metà maggio - da agosto a metà settembre;

    • conifere: da aprile a fine maggio - tutto settembre.
    Il Bonsai in fase di formazione deve essere concimato ogni 8-10 giorni, quello in fase di perfezionamento ogni 15 giorni.

    Quando devo rinvasare?
    Il rinvaso deve essere effettuato ogni due anni per i Bonsai giovani, ogni cinque anni per quelli adulti.
    Il rinvaso con la riduzione delle radici deve essere effettuato nei periodi vegetativi; senza riduzione delle radici può essere effettuato in qualsiasi stagione, ma è comunque consigliato effettuarlo in primavera.

    In quale stagione posso acquistare un Bonsai?
    Non c'è una stagione nella quale è consigliato acquistare un Bonsai, bisogna fare attenzione, però, al clima in cui il Bonsai si trovava e quello in cui verrà tenuto da noi. Ad esempio: è inverno e andiamo ad acquistare un Bonsai; se nel vivaio viene tenuto in una serra e noi decidiamo di tenerlo all'esterno, è probabile che il cambiamento di temperatura improvviso possa far morire l'albero.




    fonte
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    ~ sWeeT - LifE ~
    Posts
    6,544

    Status
    Anonymous

    Il villaggio dei bonsai



    La zona di Omiya è conosciuta come uno dei settori più importanti per la coltivazione dei bonsai in Giappone. Il Bonsai Village è stato fondato ad Omiya nel 1925, dopo il grande terremoto del Kanto del 1923, quando un gruppo di giardinieri professionisti e altri appassionati di bonsai di Tokyo, si trasferirono ad Omiya in cerca di spazi aperti, acqua fresca e aria ideale per la coltivazione dei bonsai.



    Grazie al loro diligente lavoro nella coltivazione di queste piccole piante, il numero di professionisti aumentò sempre di più negli anni seguenti. Attualmente esistono ancora sei giardini bonsai, conservati nella città lungo lo Shiki Bonsai-no-Michi (conosciuta anche come Kaede Street), molto vicino alla stazione ferroviaria Omiya Koen, della Tobu Noda Line.



    Il Festival del Bonsai, che si tiene tra il 3 ed il 5 Maggio di ogni anno, vede molti appassionati di bonsai provenienti da tutto il Giappone, ma non solo. Il festival attrae anche molti turisti, semplici curiosi e amanti dei bonsai provenienti dall’estero.



    Nel 2007, l’area del villaggio che misura circa 330 mila mq, suddiviso e costruito su decine di terreni privati, contava svariate centinaia di migliaia di piante che vengono costantemente curate ed esposte al pubblico in modo da poterne apprezzare i  cambiamenti attraverso le varie stagioni.











    fonte
     
    Top
    .
19 replies since 31/7/2011, 23:22   899 views
  Share  
.