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Il peccato e la vergogna, ultima puntata con Laura Torrisi guest star.
Già pronto il seguito.
Rassegna stampa: Gabriel Garko-Manuela Arcuri coppia trash
Mercoledì 22 settembre in prima serata su Canale 5 andrà in onda l'ultima puntata della fiction Il peccato e la vergogna (voto: 5) con protagonisti Gabriel Garko (7) e Manuela Arcuri (6). Un finale che lascerà con il fiato sospeso fino all'ultima scena e che vedrà l'attrice Laura Torrisi guest star nei panni della governante Ortensia Pizzo. Cosa farà ancora il perfido Nito Valdi per avere la sua Carmen? E lei riuscirà a resistere e a vivere finalmente felice con il suo amore Giancarlo? Una serie intensa e ricca di colpi di scena che avrà nell'ultima puntata sviluppi inaspettati.
Secondo il settimanale Gente la Torrisi sarà la protagonista del sequel. Le riprese dovrebbero cominciare il prossimo anno, dopo che la Torrisi avrà dato alla luce la bambina che aspetta dal compagno, il regista e attore Leonardo Pieraccioni. Nel seguito la storia della famiglia Fontamara giungerà fino agli anni Sessanta e c'è la possibilità che Nito Valdo, il personaggio di Garko da anziano, venga interpretato da Alain Delon.
Rassegna stampa sulla fiction. Antonio Dipollina su Repubblica: "Siamo in uno dei filoni almeno distinguibili della fiction italiana, quei drammoni di sentimenti violenti pensati e scritti dal quasi misterioso Teodosio Losito. Senza cautele, si gioca senza ritegno: per molte cose, compresa la recitazione di Gabriel Garko e Manuela Arcuri, che sono lì per ben altri motivi, tutti visibili a occhio nudo. Nel nuovo capitolo è casomai da censurare l'ambientazione, era fascista, leggi razziali e squadracce: più facile, quindi, suscitare emozioni violente.
Garko è cattivissimo, ma con la scusante psicanalitica dell'abbandono in tenera età da parte della madre (di cui l'Arcuri rappresenta poi la proiezione). Gli altri, da Giuliana De Sio a Stefano Santospago, abbozzano ma hanno l'aria di divertirsi (anche) loro".
Aldo Grasso sul Corriere della Sera: "Gli attori preferiti di Losito sono Gabriel Garko e Manuela Arcuri. Oddio, attori è una parola grossa, però è difficile trovarne un'altra. Il metodo Losito consiste nel trattare temi importanti tagliandoli con l'accetta (Garko e Arcuri boscaioli del piccolo schermo?). La sua scrittura mette al bando ogni sfumatura, ogni mezza tinta, ogni zona d'ombra; è una sorta di Raffaello Matarazzo di grana grossa, una Liala senza vergogna. L'interpretazione, la recitazione, la regia (affidata al duo Alessio Inturri e Luigi Parisi), il montaggio sono particolari secondari rispetto alla truculenza della trama: Nito Valdi (Garko), infanzia difficile e carattere delinquenziale, fa carriera nelle file della polizia del regime fascista: è spietato, crudele e diabolico, ossessionato dal potere e dalla conquista di una popolana, Carmen Tabacchi (Arcuri), che invece sta tentando il suo riscatto sociale. Sullo sfondo, con leggerezza greve o con grevità leggera, si raccontano l' ascesa del fascismo, le leggi razziali, la persecuzione degli ebrei, gli orrori del regime in orbace. La serie cattura per i suoi difetti: l'enfatizzazione del racconto, le tinte forti, l'umorismo involontario della rappresentazione (Garko è di quelli che si credono irresistibili, l'Arcuri recita come mangia), l'eterna lotta tra il peccato di vedere una fiction così e la vergogna di non saperle resistere".
Alessandra Comazzi su La Stampa: "Questo sceneggiato è un gran polpettone. Ma fatto bene. Intanto gli interpreti: lei, bellezza a parte, non sarà la Duse ma messa nel ruolo della popolana core de Roma ha il suo perchè. Pure lui, rapace e tagliente nei modi e nella recitazione. Come dicevano una volta i critici drammatici: bravi gli altri".
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