Comunicati Stampa Legambiente Gennaio 2006

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    Ponte sullo Stretto: inutile cattedrale nel deserto

    17/01/2006 13:18 - Manifestazione nazionale domenica 22 gennaio a Messina, partenza ore 10,00 piazza Cairoli.

    “Saremo a Messina. Per dire no al Ponte, per chiedere insieme a tanti cittadini siciliani e calabresi che l’Italia, chi la governa, investa energie e risorse per dare al Sud un sistema di trasporti all’altezza dei bisogni e delle attese di famiglie e imprese”. Con queste premesse Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, aderisce alla grande manifestazione nazionale di domenica 22 gennaio organizzata dalla Rete No Ponte a Messina.

    “La Finanziaria 2006 – accusa Della Seta - prevede un taglio di un miliardo e 200 milioni di Euro all’anno fino al 2008 alle Ferrovie. Mentre la cronaca delle ultime settimane sta rendendo più evidente e drammatica la situazione delle ferrovie in Italia: incidenti, ritardi, soppressione di treni. Nel Mezzogiorno a questa situazione si sommano ritardi di mancati interventi, con un materiale rotabile mediamente molto più vecchio, con una rete ferroviaria per la quasi totalità a binario unico (in Sicilia, Sardegna, Basilicata oltre il 90% della rete) e non elettrificata (nessun chilometro della rete in Sardegna è elettrificato, poco più del 50% in Sicilia, Calabria, Basilicata)”.

    Legambiente ricorda che mentre si tagliano gli investimenti per l’oggi, si progetta di spendere 6 miliardi di euro a consuntivo, che potrebbero diventare tra i 7,5 e i 9, nonché un balzello di 138 milioni di euro l’anno per oltre 40 anni totalmente a carico delle FF.SS come pedaggio per il transito dei treni, per il solo Ponte sullo Stretto.
    “Una ferrovia al collasso ma ingenti risorse pubbliche dirottate su un’unica opera. – continua il presidente di Legambiente - È un paradosso inaccettabile per chi ha a cuore il Paese e soprattutto noi italiani. Concentrare molti miliardi di euro pubblici su una sola grande opera, per di più dal pesante impatto ambientale e dalla limitata utilità per le concrete esigenze della mobilità, sottraendoli ad interventi di gran lunga più necessari ed urgenti, è semplicemente folle”.

    Legambiente ha mobilitato le proprie strutture territoriali in vista della manifestazione nazionale - organizzata dalla Rete No Ponte - che avrà luogo domenica 22 gennaio a Messina, con partenza del corteo alle ore 10,00 da piazza Cairoli.
    Tutti gli interessati possono, per informazioni, telefonare al Comitato Regionale di Legambiente Sicilia al numero 091/301663.


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    Ponte sullo Stretto: solo uno spot elettorale...Scommettiamo?

    18/01/2006 13:51 - Della seta commenta le dichiarazioni del Presidente del Consiglio ospite di Rai Uno Mattina

    “Scommettiamo che prima delle elezioni ci sarà una bella inaugurazione che riguarderà la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina?”.

    Lo dice Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, commentando le dichiarazioni del Presidente del Consiglio. Ospite questa mattina di Rai “Uno Mattina”, il Premier ha affermato che la Sicilia una volta collegata dal Ponte uscirà dall’isolamento.

    “La moltiplicazione pre-elettorale delle citazioni che Berlusconi fa del Ponte sullo Stretto - affonda Della Seta – convince noi maligni di una tesi che sosteniamo da sempre: il Ponte e un mega-spot che poco ha a che vedere con le reali esigenze trasportistiche del Paese”.
    Per evidenziare i reali problemi dei trasporti in Sicilia, Legambiente rilancia il suo invito a partecipare alla grande mobilitazione di domenica 22 gennaio organizzata dalla Rete NO PONTE, per opporsi a un’opera che: “rappresenta solo uno specchietto per le allodole, uno spot elettorale”.




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    Fotovoltaico: ottimo provvedimento ma da semplificare

    18/01/2006 15:35 - Legambiente invia le sue osservazioni alla Conferenza Stato-Regioni che si riunirà il prossimo 26 gennaio per discutere il nuovo testo di Decreto



    “Un provvedimento fondamentale, come ha dimostrato il successo del sistema Conto Energia e di grande importanza per le prospettive che può aprire in Italia da un punto di vista energetico, industriale, ambientale”. Così Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, sul nuovo testo di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari Fotovoltaici (che modifica quello del 28 luglio scorso), in discussione il prossimo 26 gennaio in Conferenza Stato-Regioni.

    “Unica pecca – continua Ferrante – l’occasione mancata di apportare significative modifiche legate allo snellimento delle procedure. Il meccanismo va semplificato al fine di renderlo più fruibile per i cittadini”.
    Sebbene infatti i Ministeri competenti abbiano giustamente provveduto a innalzare l’obiettivo al 2015 degli impianti che hanno diritto alla tariffa (da 100 a 300MW), venendo così incontro al grande successo di domande pervenute al Grtn, Legambiente ha inviato alla Conferenza alcune osservazioni e proposte di modifica necessarie per rendere il provvedimento pienamente efficace.
    “I bandi periodici non permettono lo sviluppo di un’industria del settore. – spiega ancora Ferrante – Perché piuttosto non fare come in Germania dove la tariffa segue l’andamento del mercato, orientandolo a sua volta? Altro punto a nostro parere fondamentale è la possibilità di premiare i piccoli impianti, penalizzati oggi dal Decreto (art.5)”.

    Insomma, Legambiente propone sul modello tedesco, incentivi garantiti tutto l’anno con tariffe mobili in funzione della domanda in modo da orientare il mercato. Allo stesso tempo l’associazione ambientalista chiede che si creino i presupposti per rafforzare un settore industriale. Premiando i piccoli impianti realizzati su tetti, conteggiando tutta l’energia elettrica prodotta dall’impianto e non solo quella consumata. Al contrario, si legge nelle osservazioni di Legambiente inviate alla Conferenza, si potrebbe introdurre una riduzione della tariffa prevista – pari almeno al 20% - per tutti gli impianti realizzati su terreni invece che su tetti.

    “Dare certezze e creare un’industria. – riassume il direttore generale di Legambiente – Questi sono gli obiettivi da perseguire per sviluppare il solare fotovoltaico. Obiettivi raggiungibili attraverso la semplificazione del meccanismo e la premiazione dei piccoli impianti su tetti”.



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    Edited by MaryFansMassimiliano - 22/1/2006, 01:59
     
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    Ponte Stretto: nuovi vincoli ambientali europei blindano la Calabria

    19/01/2006 13:03 - Nuove ZPS dove dovrà sorgere il Ponte.

    Della Seta: "Un motivo in più per essere tanti a Messina"
    “I nuovi vincoli ambientali dell’Ue dove dovrebbe sorgere il ponte sullo Stretto è un motivo in più per essere in tanti domenica a Messina”. Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, accoglie con estrema soddisfazione le nuove ZPS regionali classificate dal Ministero dell’Ambiente su richiesta della Commissione europea.


    “L’opposizione contro la mega opera – continua Della Seta – trova sempre più ragioni che confermano l’insensatezza del progetto. Il valore naturalistico e la rarità delle specie presenti nella zona della Costa Viola, che comprende anche il comune di Villa S. Giovanni, è tale che l’Unione europea ha valutato la necessità di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia affinché da zone d’importanza comunitaria diventassero a protezione speciale”.


    “Dunque – sostiene Della Seta – la decisione Ue che sancisce definitivamente l’intoccabilità di quell’area si aggiunge a problematiche prettamente infrastrutturali, che non riguardano solo la fattibilità del progetto ma piuttosto la quantità di investimenti necessari che impediscono altri interventi più urgenti, che si ripercuotono anche sulle Ferrovie; nonché il rischio concreto di infiltrazioni mafiose e procedure opache già emerse dalle indagini, come quella della Procura di Roma. A Messina la protesta dovrà farsi sentire ancora di più – è la speranza del presidente di Legambiente – perché questo è un progetto che va cancellato una volta per tutte”.




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    Ponte sullo Stretto: inutile cattedrale nel deserto

    17/01/2006 13:18 - Manifestazione nazionale domenica 22 gennaio a Messina, partenza ore 10,00 piazza Cairoli.

    “Saremo a Messina. Per dire no al Ponte, per chiedere insieme a tanti cittadini siciliani e calabresi che l’Italia, chi la governa, investa energie e risorse per dare al Sud un sistema di trasporti all’altezza dei bisogni e delle attese di famiglie e imprese”. Con queste premesse Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, aderisce alla grande manifestazione nazionale di domenica 22 gennaio organizzata dalla Rete No Ponte a Messina.

    “La Finanziaria 2006 – accusa Della Seta - prevede un taglio di un miliardo e 200 milioni di Euro all’anno fino al 2008 alle Ferrovie. Mentre la cronaca delle ultime settimane sta rendendo più evidente e drammatica la situazione delle ferrovie in Italia: incidenti, ritardi, soppressione di treni. Nel Mezzogiorno a questa situazione si sommano ritardi di mancati interventi, con un materiale rotabile mediamente molto più vecchio, con una rete ferroviaria per la quasi totalità a binario unico (in Sicilia, Sardegna, Basilicata oltre il 90% della rete) e non elettrificata (nessun chilometro della rete in Sardegna è elettrificato, poco più del 50% in Sicilia, Calabria, Basilicata)”.

    Legambiente ricorda che mentre si tagliano gli investimenti per l’oggi, si progetta di spendere 6 miliardi di euro a consuntivo, che potrebbero diventare tra i 7,5 e i 9, nonché un balzello di 138 milioni di euro l’anno per oltre 40 anni totalmente a carico delle FF.SS come pedaggio per il transito dei treni, per il solo Ponte sullo Stretto.
    “Una ferrovia al collasso ma ingenti risorse pubbliche dirottate su un’unica opera. – continua il presidente di Legambiente - È un paradosso inaccettabile per chi ha a cuore il Paese e soprattutto noi italiani. Concentrare molti miliardi di euro pubblici su una sola grande opera, per di più dal pesante impatto ambientale e dalla limitata utilità per le concrete esigenze della mobilità, sottraendoli ad interventi di gran lunga più necessari ed urgenti, è semplicemente folle”.

    Legambiente ha mobilitato le proprie strutture territoriali in vista della manifestazione nazionale - organizzata dalla Rete No Ponte - che avrà luogo domenica 22 gennaio a Messina, con partenza del corteo alle ore 10,00 da piazza Cairoli.
    Tutti gli interessati possono, per informazioni, telefonare al Comitato Regionale di Legambiente Sicilia al numero 091/301663.


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    Smog, il Pm10 dà i numeri

    19/01/2006 14:20 - "Ci risiamo. Evidenti le responsabilità di governo e comuni" Bologna 13, Milano 17, Torino 15, Venezia Mestre 15, Firenze 7, Roma 13, Palermo 8.

    Non sono i numeri del lotto ma i giorni di superamento delle polveri sottili rilevanti dalle centraline tra il primo e il 18 gennaio 2006.


    “Di questo passo, – commenta Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente – già la prima settimana di febbraio diverse città esauriranno il bonus massimo di 35 giorni all’anno di sforamento per le polveri sottili”.

    “La situazione è preoccupante – continua Della Seta – e non solo per il numero elevato di superamenti e le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, ma anche per la disperante cronicità con cui si ripropone l’allarme. Il quadro, infatti, è pressoché identico a quello dell’anno scorso e di quello prima ancora”.
    Il PM10 non cala. L’emergenza non cambia, i problemi rimangono gli stessi e i provvedimenti adottati nel tentativo di risolverli pure.
    “Le responsabilità sia del governo, sia dei comuni sono fin troppo evidenti – prosegue il presidente di Legambiente -. Le risorse stanziate dall’esecutivo sono state misere e non è stata messa in campo nessuna seria strategia per contrastare la congestione e l’alto tasso di smog e rumore da traffico. Sono ripartiti i blocchi del traffico e le targhe alterne ma queste misure hanno già dato prova della loro insufficienza”.
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    LeMilledop: i territori delle identita’ italiane
    19/01/2006 14:29 - Il progetto per la tutela delle produzioni tipiche


    Aumentare il numero di produzioni tipiche riconosciute a livello europeo e spiegare lo stretto legame tra esistenza di prodotti tipici, sopravvivenza animale e mantenimento della biodiversità. Con questo scopo è nato il progetto LeMilledop: i territori delle identità italiane, ideato da Legambiente e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che si colloca all’interno di “Countdown 2010”, l’iniziativa europea promossa dalla IUCN – The World Conservation Union, il più importante network mondiale sulla conservazione della natura – nata per dare seguito agli impegni internazionali per fermare la perdita di biodiversità entro il 2010.
    Con 153 prodotti a marchio Dop e Igp e 353 Doc e Docg l'Italia è oggi al primo posto in Europa per produzioni tipiche (sono 4.100 i prodotti agroalimentari tradizionali), ed è anche il primo paese per le produzioni biologiche con ben 1.162.212 ettari, pari al 7% della superficie agricola coltivata.

    In futuro dunque l’Italia potrebbe diventare la nazione simbolo della biodiversità nel mondo ma perché questo avvenga è necessario sensibilizzare la società sul ruolo che il Belpaese può avere a livello internazionale nell'indicare la dimensione economica, sociale, culturale e ambientale di un'agricoltura in grado di difendere il suo patrimonio di saperi tradizionali e nel farne un elemento di identità e di posizionamento nello scenario competitivo globale.

    “I prodotti agroalimentari tradizionali e le tipicità del territorio – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente – rappresentano elementi importanti di promozione di uno sviluppo locale sostenibile e durevole, che si deve necessariamente collocare nello stretto legame tra la tutela del paesaggio, la conservazione della natura e della biodiversità, proprio perché la qualità delle produzioni agricole non può considerarsi disgiunta dalla qualità ambientale”.
    Un esempio significativo di questa relazione è avvenuto nei parchi e nelle aree protette che per la gran parte contengono la ricchezza del patrimonio eno-gastronomico del nostro Paese testimoniata dai tanti prodotti tipici censiti in queste aree, di cui oltre la metà sono prodotti con denominazioni Dop e Igp. Produzioni che sugli ecosistemi delle aree protette hanno un effetto positivo sul mantenimento del paesaggio, la conservazione e il recupero della biodiversità e il mantenimento degli habitat.

    “Le aree protette italiane – aggiunge Nicoletti - rappresentano oramai a livello internazionale un modello di gestione esemplare di sistemi territoriali complessi e delicati, luoghi di eccellenza dove si sviluppano nuove esperienze non solo in campo gestionale e ambientale ma anche nei settori dell’agricoltura e delle produzioni tipiche di qualità. La riscoperta di antiche cultivar e la loro reimmissione attraverso sistemi produttivi contemporanei, la promozione dei prodotti attraverso il valore aggiunto Parco – conclude Nicoletti - sono solo alcuni degli elementi che permettono di affermare come attraverso il “modello Parco” sia possibile sviluppare un’azione di sensibilizzazione allargata e credibile su tutto il territorio nazionale”.
    Con LeMilledop: i territori delle identità italiane Legambiente intende creare le basi, sia sul versante dei produttori che dei consumatori, per portare al pieno riconoscimento delle valenze economiche, sociali ed ambientali dell’agricoltura di qualità, aumentando in primo luogo il numero delle produzioni italiane tutelate dall’Unione Europea.


    L’approccio territoriale che sta alla base di questo progetto permetterà dunque di dar vita a sistemi locali in grado di proporre un’offerta complessiva: produzioni agricole di qualità, ricchezza di paesaggi e biodiversità, di nature e di culture, in particolare enogastronomiche, e di assicurare ai prodotti agroalimentari una maggiore capacità di penetrazione sui mercati, grazie al valore aggiunto rappresentato appunto dal forte legame con il territorio.
    La promozione di prodotti di qualità può rappresentare una carta vincente soprattuto per il mondo rurale, in particolare nelle zone svantaggiate, in quanto garantirebbe il miglioramento dei redditi degli agricoltori, favorendo la permanenza della popolazione rurale in tali zone.


    Ecco allora alcuni dei primi appuntamenti con Lemilledop di Legambiente:
    In Friuli Venezia Giulia, venerdi 20 gennaio a Fagagna (Ud) presso il municipio, rappresentanti delle istituzioni, associazioni ed esperti si riuniranno in un intenso workshop per approfonire le strategie di valorizzazione delle produzioni tradizionali friulane: dall’olio extravergine d’oliva Tegreste Dop, al formaggio Montasio Dop, fino al prosciutto San Daniele Dop e ai salamini italiani alla cacciatora Dop.

    Per sabato 21 gennaio in Veneto saranno due gli appuntamenti con “Lemilledop” di Legambiente. La mattina a Padova presso la Casetta Daziaria della Barriera Saracinesca (Riviera Paleocapa, 98) dalle 10.00 alle 13.00 si terrà il workshop “Sinergie territoriali: parchi, agricoltura, prodotti tipici del Veneto”. Nel pomeriggio invece dalle 16.00 alle 18.00 a Lamon (Bl) nel Parco delle Dolomiti Bellunesi, si terrà presso la sala del Municipio il workshop dal titolo “Sviluppo locale e parchi: sintonia o percorsi paralelli? Un incontro fra soggetti del territorio e aree protette”. Interverranno amministratori locali, istituzioni pubbliche, soggetti economici, associativi e rappresentanti di Federparchi, Ente Parco e Legambiente.


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    Delega: si chiude una storia a metà tra la farsa e il colpo di mano


    19/01/2006 16:36 - Il Consiglio dei ministri approva il codice dell'ambiente
    “Si chiude così una storia a metà tra la farsa e il colpo di mano”. È durissimo Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, nel definire il nuovo codice dell’ambiente approvato oggi in Consiglio dei Ministri.

    “È una farsa. - continua Della Seta - Una farsa preoccupante, il fatto che una legge così importante e che dovrebbe regolare tutta la normativa ambientale diventi un decreto legislativo senza alcun confronto né con le associazioni, né con le regioni che non hanno potuto esprimere formalmente il parere, né in Parlamento, dove il testo è andato avanti a colpi di fiducia. Una pseudo-riforma che cancella norme avanzatissime, dai rifiuti alle acque alla valutazione d’impatto ambientale, che non risolve quella necessità di semplificazione delle leggi ambientali di cui ci sarebbe bisogno. Toccherà ora alle regioni bloccare questa Delega, facendo ricorso alla Corte Costituzionale contro questa legge simbolo di un’arroganza istituzionale senza precedenti”.



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    Gas: emergenza energia

    20/01/2006 12:54 - "Diffidiamo il governo dall'approvare la sostituzione con olio combustibile per produrre energia. Necessari taglio ai consumi di metano e alle esportazioni di energia elettrica"


    “Sostituire il gas con l’olio combustibile nelle centrali bi-fuel e riattivare la produzione di carbone non ha alcun senso. Diffidiamo i ministri dell’Ambiente e delle Attività produttive di dare seguito a questi provvedimenti miopi e costosi in termini sia economici, sia ambientali”. Così Legambiente, per bocca del suo direttore generale Francesco Ferrante, interviene sulle misure d’intervento straordinarie annunciate dal ministro delle Attività produttive Claudia Scajola per far fronte all’emergenza gas scatenata dal taglio delle forniture russe e all’aumento dei consumi energetici legato al freddo dei giorni scorsi.

    “Per passare dal gas all’olio combustibile per la produzione di energia elettrica è necessaria una deroga alle leggi sulle emissioni: una misura controproducente – continua il direttore di Legambiente -. Se fosse questo il punto del decreto legge annunciato per martedì prossimo, chiediamo che questo decreto venga bloccato e diffidiamo il ministro dell’Ambiente a dare il proprio assenso. Siamo pronti a ricorrere in tutte le sedi, finanche alla corte di giustizia Ue, contro un provvedimento inutile e dannoso”.
    Diverse infatti le proposte di Legambiente. “Per non lasciare senza energia gli italiani, come ha detto il ministro Scajola, - spiega Ferrante - sono altri i provvedimenti da prendere, anche nell’emergenza. Sospendere le esportazioni di energia elettrica e usare tutto il metano per la produzione di energia che serve a noi. Ridurre i consumi, perché l’emergenza non avrà mai fine senza una seria politica di risparmio energetico e una pianificazione di lungo respiro. Il rischio di esaurimento delle scorte di gas, al momento, è relativo: ci sono le riserve strategiche dello Stato.

    C’è l’energia che esportiamo da mesi a basso costo. Cominciamo con l’impiegare quelli invece di rilanciare una spirale di aumenti. Oltre alla deroga sulle leggi ambientali, l’elettricità prodotta con olio combustibile comporta costi nettamente maggiori rispetto a quella prodotta col gas, che ricadrebbero direttamente sui consumatori con immediati aumenti in bolletta. Forse è giunta l’ora di uscire dalla logica del guadagno insostenibile”.

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    Ponte sullo Stretto: dal CorSera alla Cgil un coro di no

    20/01/2006 14:51 - Cresce l'opposizione all'opera alla vigilia della mobilitazione di domenica. Intanto Legambiente aderisce allo scipero nazionale del 26 gennaio dei lavoratori FS

    “Dall’editoriale di Giavazzi sul Corriere della Sera all’invito della Cgil a partecipare alla manifestazione di domenica, l’opposizione al Ponte non è mai stata così vigorosa”. Lo sostiene Roberto Della Seta, presidente di Legambiente Nazionale che torna sulle ragioni dell’opposizione all’opera.
    “Questa manifestazione – continua il presidente di Legambiente – potrebbe segnare una svolta dopo anni di sonnolenza: le vertenze del Paese uniscono i cittadini da Nord a Sud e mentre ci si prepara a una campagna elettorale estenuante sono proprio gli italiani che riportano l’attenzione di chi governa sulle priorità e le urgenze del sistema Italia”.

    Tanto che Legambiente aderisce ufficialmente allo sciopero nazionale di giovedì prossimo, 26 gennaio, indetto dai sindacati dei lavoratori delle FF.SS contro il degrado delle ferrovie, la scarsa manutenzione e la sicurezza. “Il problema fondamentale, - aggiunge Della Seta - è capire come dare risposte complessive. In altri termini stabilire quali sono le strategie per cercare di risolvere il nodo dei trasporti nel nostro Paese, la sicurezza del sistema, il suo impatto ambientale, la sua funzionalità economica e strutturale”.


    “Il dissenso sempre crescente sulla realizzazione del Ponte – dichiara Nuccio Barillà, dirigente di Legambiente Calabria – è un’occasione per rilanciare un’alleanza tra ambientalisti e lavoratori, che parta dal territorio, per stabilire quali siano le vere priorità di sviluppo per il Mezzogiorno. In sostanza, bisogna mettere in discussione la Legge Obiettivo nella sua totalità affinché si crei dal basso un modello infrastrutturale alternativo. A cominciare dal settore del trasporto pubblico e da un’ooferta diversificata che interrompa il trend crescente del trasporto su gomma e soprattutto che affronti il dilemma dei nodi urbani. Un’idea potrebbe essere – conclude Barillà – che la società Stretto di Messina venga piuttosto trasformata in un organismo al servizio di uno sviluppo sostenibile in tutta l’area dello Stretto”.

    Dello stesso parere e sulla necessità comune di ridiscutere la Legge Obiettivo è anche il segretario di Legambiente Sicilia, Salvatore Granata, che sottolinea la novità di questa mobilitazione: “domenica arriveranno a Messina gli abitanti della Val di Susa così come parteciperà una delegazione della Val di Noto che si oppone alle trivellazioni petrolifere. Insieme a loro sfileranno i sindaci siciliani della zona tirrenica che da anni si battono per il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina. Insomma, gli italiani sono consapevoli dell’importanza delle scelte che riguardano la crescita infrastrutturale e si trovano uniti per una stessa causa: uno sviluppo sostenibile e più rispettoso della salute, dell’ambiente e delle vere urgenze che il Belpaese dovrà affrontare nel prossimo futuro”.

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    Edited by eleonora35 - 22/1/2006, 02:08
     
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    Ponte Stretto: domani in tanti a Messina per dire NO

    21/01/2006 11:03 - Tutte le adesioni alla manifestazione.

    Appuntamento ore 10,00 a Messina in Piazza Cairoli

    “Domani tutti uniti per dire no al Ponte sullo Stretto”.

    Così Legambiente, per bocca del suo presidente nazionale, Roberto Della Seta, ricorda l’appuntamento di domani a Messina, con il corteo che partirà da piazza Cairoli alle ore 10,00.


    “Ai siciliani e ai calabresi – continua della seta – si aggiungeranno quei cittadini del Nord Italia che lottano per le loro vertenze come la Tav in Valsusa o il Mose di Venezia ma che sentono di dover partecipare attivamente anche a questa causa. Uniti dalla consapevolezza che in gioco è il futuro dell’Italia”.

    Alla manifestazione, indetta dalla vastissima Rete No Ponte, hanno aderito oltre alle associazioni ambientaliste, Legambiente, Italia Nostra e WWF, l’Arci, Un ponte per…, Rete Lilliput, il Comitato internazionale per il contratto mondiale sull’acqua di Riccardo Petrella, Attac Italia, Forum ambientalista, l’associazione diessina Aprile, i partiti politici di Verdi, Ds e Rifondazione Comunista, i sindacati marittimi, ma anche Cobas e Cgil, Sinistra Ecologista, l’ex sindaco di Cosenza Eva Catizone, l’On. Pietro Folena, il senatore Sauro Turroni e la senatrice Loredana De Petris (Verdi), il giornalista e europarlamentare Giulietto Chiesa, La Nuova Ecologia, il Comitato No Tav, Il Coordinamento valdostano contro il ritorno dei TIR, il Comitato No Mose di Venezia, il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Tonino Perna, e 37 sindaci del Parco. Insieme a cittadini, studenti, professori universitari e professionisti, come i medici siciliani.

    Tutti gli interessati possono, per informazioni, telefonare al Comitato Regionale di Legambiente Sicilia al numero 091/301663.



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